nuova formazione per operatori
Si parte dall’idea che il coinvolgimento attraverso il gioco corporeo, oltre a dare una connotazione emotiva (e quindi più incisiva sull'apprendimento), ha senz'altro la ricchezza di motivare maggiormente, di valorizzare le risorse personali e “speciali” in una situazione d’interazione, scambio e comunicazione continua: un contesto educativo propriamente detto.
Gli iscritti potranno sperimentare la possibilità di condurre autonomamente le attività di educazione motoria, in acqua e a terra con bambini/genitori secondo le strategie affrontate e confrontate nel percorso formativo.
Può essere prevista, se richiesta, anche una fase di sostegno e supervisione sulle attività svolte, successiva al momento formativo.
Finalità e presupposti
Obiettivo primario è quello di fornire agli/alle operatori/educatori alcuni strumenti pratici ecompetenze di base per coinvolgere con maggiore consapevolezza i bimbi piccoli e i loro genitori,sfruttando le potenzialità che l’attività ludico-motoria offre.Si tratta quindi di offrire un modello di educazione motoria che esula dal tradizionale, che guarda almondo dei piccoli con una particolare attenzione alle loro esigenze, al loro bisogno di movimento e diconoscenza attraverso il corpo, e attraverso i sensi.Nella società in cui viviamo, noi adulti diamo enorme importanza ai risultati, ai traguardi daraggiungere, tralasciando il fondamentale aspetto sensoriale che invece appartiene strettamente alleesperienze corporee, soprattutto alle esperienze vissute dai bambini. Perdiamo facilmente il contattocon l'esigenza più basilare del nostro corpo, e cioè con il bisogno di percepirsi consapevolmente, diregistrare ogni stimolo e ogni esperienza a partire dai sensi.L’adulto come educatore, anche quando concede ai suoi piccoli la possibilità di giocare, spesso finiscecon lo strumentalizzare ed invadere lo "spazio gioco". Prevale in molte occasioni la logica del “buttaredentro” stimoli o proposte che siano educative, piuttosto che quella del “tirare fuori”, rilanciando quanto i bambini sanno mettere a nostra disposizione in tutta la loro ricchezza motoria, educativa, emotiva e relazionale.
In ultimo si precisa che non è possibile alcun tipo di educazione senza un educatore consapevole, critico e riflessivo, in grado di “prendersi cura” di sé e della relazione educativa. Quest’ultimo aspetto farà da sfondo all’intero percorso formativo, assieme all’obiettivo della conoscenza e creazione del gruppo di operatori, elemento basilare per la concretizzazione di un progetto associativo.
NOTIZIE DA UISP NAZIONALE
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