Il 30 settembre sarà quindi una data importante per coloro che hanno partecipato al progetto per discutere
assieme alle amministrazioni e ai vari enti e istituzioni delle criticità e delle opportunità del territorio.
Il processo partecipativo si è concluso, ma non sono finite le azioni sul territorio:
- alla fine di giugno l'Università assieme alla Coldiretti e ad alcuni agricoltori ha inviato una proposta alla Regione Toscana di "Gruppo Operativo" sui fondi Programma di Sviluppo Rurale (PSR) su un progetto
innovativo di costruzione della multifunzionalità nei territori periurbani, proponendo un progetto che se verrà finanziato attiverà una sperimentazione nelle aree di pianura nella riva destra e nella riva sinistra dell'Arno;
- il 15 giugno si è costituito un comitato promotore per la formalizzazione del Parco Agricolo di riva sinsitra d'Arno che raccoglie molti dei partecipanti al processo partecipativo che sono interessanti all'attività di promozione e animazione sul territorio assieme all'invididuazione di regole che possano garantire accesso alla terra alle nuove generazioni e ch efacilitino l'attività agricola nel rispetto dei valori del paesaggio;
- il disegno vincitore del LOGOCONTEST (in allegato) per l'individuazione di un logo per il parco agricolo è allo studio nel Laboratorio di grafica del Dipartimento di Architettura e a settembre verrà presentato ufficialmente.
Da aprile 2015 è partito il processo partecipativo “Coltivare con l’Arno. Parco agricolo peri uviale” sostenuto dall’Autorità della Partecipazione del Consiglio della Regione Toscana con il contributo dei comuni di Firenze, Scandicci e Lastra a Signa, che coinvolge tutti, abitanti, agricoltori, bambini, scuole che daranno il proprio contributo al progetto.
I comuni si sono impegnati nella costituzione di un grande parco territoriale che abbraccia le colline, la pianura arriva no all’Arno. Si tratta di un parco con un carattere particolare, quello di essere un parco agricolo, perché non si trova all’interno delle città come le Cascine o i giardini pubblici più o meno grandi, ma si estende su tutto il territorio dei tre comuni. E saranno proprio degli agricoltori, in futuro, a curarlo e a gestirlo, occupandosi della manutenzione dei canali, dei fossi, delle sponde e del paesaggio, per migliorare la qualità della vita e fornire a tutti cibi sani, commerciandoli il più possibile tramite vendita diretta e liera corta.