La vecchiaia per sport
Giuseppina Giorgi Troletti, Andrea Imeroni
Molfetta (BA), La Meridiana (2004)
IL LIBRO
Perchè chi si occupa di sport - come atleta o come dirigente - dovrebbe occuparsi anche di ambiente? Una risposta abbastanza ovvia è che lo sport interagisce con l'ambiente come qualsiasi altra attività umana. Dato che l'ambiente è una risorsa limitata e non appropriabile appare evidente che è dovere di tutti porsi responsabilmente il problema del suo corretto uso. C'è però qualcosa di più stringente e specifico di questo generico dovere di cittadinanza per chi si occupa di sport: il fatto che l'interazione uomo-che-fa-sport/ambiente è quasi sempre assai più diretta, fisica, emozionale di molte altre attività umane. Lo sport, lo si voglia o meno, non è neutro rispetto all'ambiente: si passa infatti da comportamenti ambientalmente disastrosi a straordinarie utilità educative in senso pro-ambientale. Ad esempio, una cosa è realizzare una pista da sci disboscando parti di montagna, un'altra è l'escursionismo che si adatta al percorso naturale.
Il quadro semplice ma completo di strumenti forniti in questo volume sono la dimostrazione che uno sport ambientalmente sostenibile è bello, anzi migliore, e possibile.
GLI AUTORI
Antonio Borgogni è educatore fisico e pedagogista. Coordinatore responsabile di azioni di urbanistica partecipata nell'ambito di Agenda 21 Locale e Scuola è responsabile nazionale delle politiche educative di UISP. Marco Geri è docente presso la Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Cassino e istruttore/formatore di sport ambientali. Ha coordinato il progetto di formazione "Sport e sostenibilità ambientale" promosso dall'Uisp e si occupa di valutazioni di sostenibilità ambientale applicate alle attività sportive.
Filippo Lenzerini si occupa prevalentemente di processi partecipativi di coinvolgimento della popolazione, comunicazione ambientale al cittadino, percorsi formativi ed educativi sulle tematiche e sugli strumenti attuativi dello sviluppo sostenibile.