Comitato Territoriale

Reggio Emilia

TEATRO SOCIEVOLE

Riparte il Laboratorio teatrale in collaborazione con il Circolo La Latteria.

IL TEATRO SOCIEVOLE 

quando: a partire da mercoledì 26 Gennaio 2022

durata: 10 incontri a cadenza settimanale di due ore ciascuno (orario 19:00-21:00)

dove: circolo La Latteria via alta, 23 a Bagnolo in Piano (Fb @circolo.lalatteria)

docenti: Monica Franzoni e Sabrina Iotti

a chi è rivolto: il percorso è rivolto ad un gruppo di 10 - 15 partecipanti adulti

perché: per stare insieme e fare teatro in modo... socievole.

occorre: Essere o diventare soci Uisp e del CIrcolo La Latteria

 

 

E' previsto l'allestimento e rappresentazione di una performance finale ma dicerto ciò che conta maggiormente è il percorso in sè più che la tappa finale. Questo è quanto caratterizza il teatro socievole.

Prima di essere rappresentazione il teatro è racconto, narrazione, partecipazione; rappresenta un momento di condivisione di un'esperienza tra le persone.

Il gioco del teatro è un'attività assolutamente divertente, liberatoria: il gioco comico, l'umorismo, sono grandi alleati per sdrammatizzare le situazioni e moltiplicare le possibilità.

 

Il teatro come strumento di relazione e conoscenza di sè attraverso l'incontro con il gruppo,  con le propria identità,  per accompagnare i singoli individui ad una maggiore conoscenza e consapevolezza delle proprie potenzialità e risorse, mettendo in luce le diverse abilità. Il teatro come metafora della realtà in cui viviamo, nella quale è possibile sviluppare benessere e prendersi cura di sè e degli altri, in modo creativo, imparando dagli altri e facendo tesoro dello scambio di esperienze.

Metodologie: Si sottolinea l’efficacia socializzante del lavoro teatrale in gruppo e la sua metodologia di ricerca, che unisce la dimensione del sapere con quella del fare;  In questo laboratorio si fa riferimento all’approccio narrativo. I partecipanti sono impegnati nella sperimentazione dei linguaggi narrativi e delle loro potenzialità; si utilizzano strumenti quali la lettura e scrittura di testi, la drammatizzazione, materiali audio e video.

  • Lavoro individuale, a coppie, a piccolo e grande gruppo; la flessibilità della dimensione del gruppo può agevolare i partecipanti a trovare la dimensione più adatta ad esprimersi e mettersi alla prova in modo graduale.

 

  • Utilizzo di più linguaggi e canali espressivi: la gestualità, la mimica, la parola detta e scritta, la musica e il canto offrono la possibilità di ritagliarsi un ruolo e uno spazio individuale e adatto alle proprie caratteristiche.
  • Improvvisazione Strutturata, che parte dall’osservazione della realtà, analizza gli argomenti e le situazioni e, attraverso il lavoro di gruppo, costruisce scene da rappresentare.

 

 

MONICA FRANZONI

Attrice e costumista, dal 1980 fa parte del Teatro d'Arte e Studio, Associazione culturale di Reggio Emilia con cui debutta nel 1982 a Parigi con “Il volo dell’ape operaia”, spettacolo con attori e pupazzi. In quel periodo inizia la collaborazione con l’Atelier Theatre d’Aujourd’hui di Parigi di cui segue i corsi di recitazione, canto, voce, espressione corporea, improvvisazione. Da allora ha partecipato come attrice alla messa in scena di testi di autori italiani e stranieri, nonché  alla maggior parte delle produzioni del Teatro d’Arte e Studio di Reggio Emilia. Conduce diversi laboratori teatrali.

Istruttrice UISP, lavora in ambito sportivo dal 1985 in progetti di educazione motoria per adulti e anziani e in percorsi di consapevolezza sul corpo all'interno degli istituti penali; ha condotto per diversi anni il laboratorio teatrale all’interno dell’O.p.g. di Reggio Emilia fino alla sua chiusura.

Attualmente è impegnata sul palcoscenico e nell’insegnamento, cercando di dare continuità al metodo trasmessole da Esther Pestre dell'Atelier Teatre d'Aoujord'huì e da lei già ampiamente sperimentato nei vari agglomerati sociali, e non solo per coloro che amano il teatro.

 

SABRINA IOTTI

Educatrice che si dedica al teatro, si interessa di Letteratura e di Teatro come strumenti preziosi di comunicazione e di formazione. Laureata in lingue e letterature straniere con una tesi sul teatro inglese contemporaneo, continua la sua formazione come insegnante di italiano L2 ad apprendenti di origine straniera. Collabora da ormai più di vent’anni con l'Associazione culturale Teatro d’Arte e Studio di Reggio Emilia in spettacoli e progetti di valorizzazione delle risorse culturali ed artistiche del territorio. Sabrina conduce laboratori teatrali per ragazzi e adulti, tra cui un laboratorio teatrale “di quartiere” da cui è nato il gruppo teatrale Il Gancio.

Significativa l’esperienza del progetto “teatro dei quartieri - teatro nei quartieri”, eventi di teatro sociale, condotta insieme a Lorenza Franzoni, Monica Franzoni, Caterina Lusuardi, Alessandro Scillitani e Mirella Gazzotti negli anni 2000-2010 in collaborazione con Comune di Reggio Emilia – Assessorato Cultura e Sapere – Circoscrizioni cittadine. Per raccontare questa avventura teatrale e sociale è stato pubblicato nel 2015 il libro “Teatro dei quartieri teatro nei quartieri” con la collaborazione di Fondazione Manodori. (www.teatrodeiquartieri.it)

 

Il Teatro d'Arte e Studio è stato fondato nel 1964 da Auro Franzoni, attore, regista, drammaturgo. In cinquant'anni di teatro molti sono stati gli spettacoli e i progetti culturali allestiti e organizzati.  Il gruppo ha attraversato differenti fasi caratterizzandosi, sul piano formale, per la ricerca e l’utilizzazione della più genuina espressività popolare. Un approfondito lavoro di recupero e di rivalutazione è stato operato, negli anni, sulla Commedia dell’Arte, le maschere, la farsa, il canto, i burattini accostando a questi linguaggi teatrali la problematica del nostro tempo.

Sono stati così affrontati tempi di grande attualità quali la condizione femminile nel nostro paese, la storia del mondo contadino, il condizionamento dei mass-media. Temi che danno la misura dell’impegno sociale che orienta l’attività del Teatro d’Arte e Studio. Tra i valori culturali e politici che ci animano c’è infatti il senso del palcoscenico come momento di aggregazione e condivisione di esperienze, fatto educativo alla portata di tutti. (www.atsteatro.it)