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Modena

Uisp e PD a confronto.

Bel successo di pubblico, con oltre 100 spettatori, e soprattutto temi sportivi che finalmente sono saliti alla ribalta e hanno trovato alcune risposte. Questi i tratti salienti del dibattito “Lo sport che vogliamo, lo sport che verrà”, organizzato ieri, sabato 9 febbraio, da Uisp e Pd alla palazzina “Pucci” di Modena. Il futuro dello sport italiano all’ordine del giorno dei candidati del Pd al Parlamento ospiti del convegno, ovvero Josefa Idem, Filippo Fossati e Stefano Vaccari, coadiuvati da Vincenzo Manco, candidato alla presidenza nazionale Uisp. Josefa Idem, capolista Pd per il Senato in Emilia-Romagna, ha aperto il dibattito parlando diffusamente della condizione della donna nello sport: «Fare sport per una donna è come un lavoro precario. Tanto più che spesso le atlete sono costrette a firmare scritture private che penalizzano la maternità e che in Italia il 90% dei dirigenti sportivi sono uomini. Ci vuole una nuova legislazione».

Proprio la proposta di una nuova legge quadro sullo sport è al centro della discussione. Stefano Vaccari, dopo aver rassicurato i modenesi sui fondi destinati ai terremotati e alla rinascita anche degli impianti sportivi, traccia le linee guida della nuova legislazione sportiva: «Una legge quadro – racconta l’ex assessore provinciale allo sport – serve per mettere in pratica connessioni, sport e promozione turistica, sport e turismo, sport e salute. Il mondo produttivo deve essere responsabilizzato a fare leggi di cultura sportiva». Accorato poi l’intervento di Filippo Fossati, presidente Uisp uscente e candidato Pd alla Camera in Toscana: «Lo sport non è un lusso, ma una condizione per lo sviluppo della comunità. È uno strumento di reazione e di prevenzione della crisi e per questo oggi è un’umiliazione non riuscire a garantire lo sport ai bambini, è un ritorno al passato. Nel nuovo disegno dello sport l’associazionismo come quello Uisp deve avere un ruolo centrale, anche a livello di impianti».  Da rivedere, a detta dei candidati, ruolo e fondamenti del Coni, il tutto anche con l’istituzione di un ministero dello sport davvero funzionante come promesso da Bersani. Magari con la Idem ministro? «Non è tempo per parlare di questo, parliamo di fatti concreti, non di poltrone come si fa troppo spesso da altre parti» chiosa l’olimpionica.

Dopo gli interventi di Vincenzo Manco sulla socialità da diffondere propria della Uisp, di Antonino Marino sulla difesa delle famiglie e del numeroso pubblico che ha posto varie domande agli ospiti su Coni, doping e riduzione dei parlamentari, chiusura affidata ancora a Josefa Idem: «Mi sento responsabile dell’inserimento dello sport anche nel dna dei politici. Sarà una bella missione».

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