Lunedì 6 maggio si è disputato il secondo Memorial Angelo Chiovini, giocatore della formazione del Gabbiano, scomparso due anni fa. Quest’anno l’Uisp Roma ha organizzato un quadrangolare, che si è svolto in una bella mattina di maggio presso l’Impianto Sportivo Fulvio Bernardini. Abbiamo voluto ricordare Angelo nel modo che più ci piace, giocando tutti insieme.
Si sono affrontate le formazioni del Dipartimento di Salute Mentale che da anni partecipano al coordinamento dell’attività sportiva.
Questa seconda edizione la coppa è stata vinta dal Gabbiano.
In occasione del Convegno per il coordinamento Nazionale dei Centri Diurni “Expo Salute Mentale”, che si terrà nelle giornate del 9, 10, 11 e 12 maggio 2019 a Roma presso il complesso dell’Ex-Cartiera Latina e nel quale vari professionisti che si occupano di salute mentale si confronteranno su tematiche relative alle varie attività riabilitative, la UISP Comitato Territoriale di Roma e il Coordinamento delle squadre che partecipano alle nostre attività di “Sport e Salute Mentale”, organizzeranno un torneo di calcio a 5, presso l'ASD Fortitudo in via Lusitania 26, che vedrà impegnate 7 formazioni:
Gabbiano – ASL Roma 1
Red Antes – ASL Roma 1
Murales – Asl Roma 1
Furie Bianche – ASL Roma 2
Libera – ASL Roma 3
Quadrifoglio – ASL Roma 4
Stella Del Mattino – Coop Aelle Il Punto
Al termine della giornata si svolgeranno le premiazioni delle squadre partecipanti e una tavola rotonda dal titolo “Un Calcio che fa bene” a cura di G. Vinci C.D. ASL Roma 3, M. Raffaeli C.D. ASL Roma 1 e P. Di Benedetto C.D. ASL Rieti.
La giornata dell’Expo si inquadra perfettamente nel nostro modo di intendere la pratica sportiva finalizzata alla riabilitazione. La nostra esperienza ci ha portato a verificare e a toccare con mano gli effetti benefici dello sport nel percorso di recupero, fornendo stimoli virtuosi per ritrovare passione, riallacciare rapporti sociali attraverso il piacere degli allenamenti, favorire una migliore conoscenza del proprio corpo e una migliore cura di sé e intraprendere così il cammino verso l’autonomia e l’autodeterminazione. Tutto questo è possibile grazie a medici, operatori e infermieri che credono in questa attività e quotidianamente la portano avanti giocando e allenandosi al fianco dei ragazzi. Trascinati dalla voglia di andare a rincorrere un pallore, questi ragazzi riescono, tramite lo sport, ad uscire, almeno in parte, dall’isolamento cui spesso la malattia mentale confina.
Nella nostra idea di “sport per tutti” è importante riconoscere la parità dei diritti a tutti gli individui, accettando la persona in tutte le sue caratteristiche, creando un contesto in grado di prevenire o accogliere eventuali difficoltà che si possono presentare e permettere che queste siano conosciute e rispettate per favorire l’inclusione nella società.