AFA: è un acronimo e sta per “Attività Fisica Adattata”, un programma specifico di esercizi svolti in gruppo ed appositamente disegnati per cittadini con malattie croniche, capaci di migliorare lo stile di vita e di prevenire o limitare la disabilità. E' utile per gli anziani fragili, che lamentano dolori diffusi e le conseguenze dell’osteoporosi, a chi ha gli arti inferiori menomati o ha fatto ricorso all’impianto di protesi al ginocchio e all’anca.
Dove è già stato sperimentato, si è dimostrato un valido strumento per la cura delle sindromi algiche e per la prevenzione della non autosufficienza, limitando la disabilità legata spesso all’avanzare dell'età. La pratica di un’attività fisica regolare, infatti, ha determinato nei soggetti adulti e negli over 65 effetti positivi a livello fisico, ma anche importanti effetti psicologici, quali la riduzione della depressione e dell’ansia, che hanno incentivato i rapporti socio-relazionali ed hanno indirizzato l’utente verso una maggiore attenzione sulla ricerca di una migliore qualità di vita.
La Regione Toscana, nella definizione dei criteri di accesso alle prestazioni specialistiche di medicina fisica ed ai percorsi ambulatoriali di assistenza riabilitativa (DRG 595/05 ), ha individuato 3 distinti percorsi assistenziali al fine di assicurare, in modo appropriato al bisogno sanitario espresso, risposte adeguate e di dimostrata efficacia.
Nel percorso assistenziale per sindrome algiche da ipomibilità ritiene appropriati i programmi di attività motoria di gruppo, non necessariamente sanitari, che rientrano nel campo della educazione alla salute e della promozione di stili di vita corretti. In questo contesto, i programmi AFA vanno visti come strategie di intervento per la promozione della salute e non come cura della malattia.
I percorsi di attività fisica adattata non sono compresi nei livelli essenziali di assistenza (LEA) assicurati dal Servizio Sanitario Nazionale, pertanto il soggetto interessato contribuisce ai costi del programma di prevenzione della propria salute.
Con le convenzioni stipulate dalle Aziende sanitarie con i soggetti che direttamente gestiscono questa attività, non è richiesta certificazione medica, ma l’accesso ai programmi AFA avviene su indicazione del medico di famiglia, del medico specialista, dell’équipe di riabilitazione nel contesto dei progetti riabilitativi ovvero al termine di essi, dai fisioterapisti al termine dei programmi di cure del percorso 2 (DRT595/05).
L’invio ai percorsi AFA da parte dei medici, avviene tramite la compilazione di un prestampato predisposto ad hoc o su carta intestata. Contestualmente, viene fornita al paziente una brochure contenente tutte le informazioni di interesse relative all’AFA, ai programmi di esercizio e l’elenco delle strutture a cui è possibile rivolgersi.
I programmi di esercizio Afa sono proposti dalle autorità sanitarie sulla base di evidenze scientifiche pubblicate. Sono condivisi con gli istruttori ed applicati omogeneamente in tutte le strutture territoriali. Ciascun programma AFA ha caratteristiche ed intensità adeguate alle condizioni funzionali dei partecipanti. Le sedute di esercizio, della durata di un ora e con una frequenza di 2 o 3 volte la settimana, sono svolte in gruppi, la cui numerosità dipende dalla gravità della disabilità motoria e dalle dimensioni degli ambienti.