Comitato Territoriale

Reggio Emilia

La mobilità articolare della spalla

I benefici del nuoto sulle articolazioni.

La mobilità articolare è essenziale per il nuotatore ma non solo dato che oggi tutti gli atleti la allenano regolarmente perché un ridotto range di movimento espone a maggiori rischi di infortunio e aumenta il dispendio energetico. La mobilità articolare per certi versi può essere considerata un aspetto collaterale, ma al tempo stesso ha un ruolo limitante e/o favorente in molti aspetti della prestazione: come dicevamo, in primis, la prevenzione degli infortuni, l’ampiezza nella applicazione della forza, un potenziale di disturbo nelle azioni rapide ed esplosive, così come nella economia del gesto e quindi sul costo energetico.

Dunque come prendercene cura, come si modifica, da cosa dipende e che rapporto ha con le altre qualità?

Vi sono molti studi sugli effetti dello stretching sulla mobilità, sulla prestazione e sugli infortuni, mentre pochi riguardano gli effetti dell’allenamento a lungo termine e le conseguenti modificazioni. In generale tutti gli atleti allenano regolarmente questa qualità per il miglioramento della flessibilità, intesa come qualità globale del controllo dell’escursione di movimento in tutte le articolazioni in condizioni concrete di realizzazione della prestazione.

Anderson, il fondatore dello stretching (1980), dedicando un suo studio al nuoto, sottolinea la necessità nei nuotatori di una grande mobilità articolare nella caviglia e nelle spalle e afferma che una opportuna mobilità attiva era il presupposto per una bracciata efficiente e meccanicamente migliore. Richiama la necessità di equilibrare l’importante allenamento di forza con i sovraccarichi con adeguate quantità di lavoro di stretching.

Di seguito un video con esercizi specifici per migliorare la mobilità https://youtu.be/lZFHcvy6Kf8

Ricorda, la costanza favorisce i migliori risultati.

 

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