Comitato Territoriale

Reggio Emilia

Impara a riconoscere la violenza

Si è conclusa da poco la settimana dedicata alla sensibilizzazione per l'eliminazione della violenza sulle donne

 

Un'occasione importante per riflettere sia a livello pubblico che privato e per ricordarci di chi ne è o ne è statə vittima in passato. Se è vero infatti che l'uccisione della persona rappresenta una forma tangibile e irreversibile di violenza, è anche vero che questa non è altro che la punta di una piramide dell'odio: il risultato estremo alle cui fondamenta troviamo micro-aggressioni, umiliazioni e vessazioni sottili, quotidiane, quasi invisibili ad occhi non attenti. Anche la scelta delle parole e del linguaggio ha un peso, soprattutto per chi ha una responsabilità pubblica: chi educa, chi fa politica, chi fa informazione. Usare un linguaggio violento ed offensivo, parole svalutanti ed umilianti vuol dire togliere dignità ed umanità alla persona.

Esistono violenze che lacerano il corpo, violenze che limitano la salute psicologica ed altre che limitano l'autonomia finanziaria della persona: sono violenze che trovano radice comune nel voler sottomettere e sopraffare l’altrə, creando disallineamenti di potere e doppi standard. Esistono piramidi dell'odio ove i contenuti delle violenze cambiano, ma le logiche rimangono uguali e si intersecano, rendendo l'esistenza dell'individuo più problematica e suscettibile ad abusi di potere e a forme diverse di discriminazioni.

La missione del progetto ITACA è infatti quella di ragionare su come prevenire e contrastare le diverse forme di discriminazione e come queste si intersecano, sensibilizzando sulla complessità del tema e trovando strumenti utili per combatterle, soprattutto ai livelli di potere amministrativo ed istituzionale.

Tuttə noi possiamo responsabilizzarci ed educarci a compiere scelte più consapevoli e rispettose, interrogandoci su come noi ci posizioniamo nella società, rispetto a chi ci circonda. Tutti possiamo essere agenti di cambiamento, per aprire quelle porte che troviamo chiuse. Aprire porte ed impegnarci affinché rimangano aperte è una responsabilità faticosa ma necessaria. È una responsabilità a cui non possiamo più sottrarci.

Se la porta è aperta per te, dev’essere aperta per tuttə.

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