Una delegazione UISP ed Equipe a Sarajevo tra sport e amicizia
26 ragazzi dell'agonismo Equipe Sportiva e un gruppo di soci per un viaggio di formazione sportiva e culturale in Bosnia.
Lo sport che è formazione, educazione e cultura. Sembra retorica, ma è realtà.
Da pochi giorni è rientrata in città la delegazione di 26 ragazzi tra i 12 e i 18 anni della società Equipe Sportiva che ha partecipato a un viaggio di formazione sportiva e culturale in Bosnia promosso e organizzato da UISP attraverso il suo settore Turismo Sociale in collaborazione con Equipe Sportiva.
La trasferta dal 6 all’11 settembre ha coinvolto una cinquantina di soci Uisp, tra cui un gruppo di atleti di Equipe, che hanno soggiornato in diverse città dei Balcani, fino alla tre giorni nella città di Sarajevo dove i ragazzi e le ragazze della squadra agonistica di Equipe Sportiva hanno potuto praticare l’attività natatoria nella scenografica piscina olimpionica cittadina.
Qui il gruppo di ragazzi e tecnici ha partecipato a uno scambio didattico e formativo dedicato alla disciplina del nuoto con i pari età della società sportiva locale PK Bosna. Tre giorni intensi dove i ragazzi italiani e bosniaci hanno condiviso allenamenti, corsie, la lingua inglese e un pezzo della propria storia. Lo stesso è valso per i tecnici che insieme ai ragazzi si sono fatti la promessa di incontrarsi di nuovo scambiandosi cuffie e maglie in segno di amicizia.
A margine dell’evento sportivo l’intera delegazione reggiana è stata ospitata dall’Ambasciatore italiano a Sarajevo Marco di Ruzza al quale è stato consegnato un messaggio di saluto del Presidente della Uisp reggiana Azio Minardi che ha promosso l’iniziativa: “Ci auguriamo che questo scambio con la città gemellata di Sarajevo possa proseguire e diventare un appuntamento fisso per far crescere una generazione di sportivi con i valori della pace, della convivenza e della conoscenza reciproca”.
L’Ambasciatore, nel ringraziare la delegazione di Uisp ha ricordato l’amicizia profonda con Reggio Emilia e ha auspicato la prosecuzione di progetti congiunti.
Il viaggio, che ha fatto tappa anche a Zagabria, Mostar e Plitvice, oltre che un’occasione di svago e di sport è stato anche un toccante percorso di conoscenza in una terra martoriata (solo tre decenni fa) da un conflitto terribile e di cui restano tracce evidenti tra le strade e nella gente.
Anna, 17 anni di Scandiano racchiude con la sua testimonianza le sue impressioni: “Sono rimasta molto colpita dal Museo del Genocidio di Sarajevo, anche perché a scuola di questi avvenimenti non si parla molto”. “Non ero mai entrato in una moschea – aggiunge Alessandro di 14 anni di Reggio – e sono molto contento di questa nuova esperienza e di essere entrato in contatto con una nuova religione”.
Significativi anche i tanti commenti che sono pervenuti in Uisp da parte dei genitori che hanno ringraziato l’associazione: “Grazie per l'esperienza di crescita interculturale che avete permesso di far vivere ai nostri ragazzi: nostra figlia è entusiasta”.