REGGIO EMILIA - "Ci sarebbero stati anche dei morti. È una notizia che vi do con ampio beneficio di inventario". Non si sbagliava Bruno Pizzul quando, la sera del 29 maggio 1985, in diretta da Bruxelles, mostrò la dimensione tragica degli scontri che causarono la morte di 39 persone all'interno dello stadio Heysel, in occasione della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Proprio Pizzul, a distanza di trent'anni da quella tragedia, sarà uno degli ospiti che interverranno alla giornata di commemorazione organizzata dal "Comitato per non dimenticare Heysel" di Reggio Emilia insieme al Comune reggiano, che si aprirà al pomeriggio del 22 maggio.
Assieme all'ex telecronista Rai saranno presenti anche il direttore di Rai Sport, Carlo Paris e il giornalista Emilio Targia, testimone diretto di quella notte e autore del libro "Heysel. 29 maggio 1985. Prove di memoria". L'iniziativa, nata dalla volontà di ricordare le vittime di quella tragedia, sarà anche l'occasione per riflettere sulla violenza che ancora oggi - come testimoniano gli ultimi scontri dentro e fuori l'Olimpico nel derby di Torino - pesa sul calcio italiano e non.
"Ogni anno - racconta Federico Montanari, consigliere comunale di Reggio Emilia, città che ospita il monumento dedicato alle vittime dell'Heysel - il Comitato coinvolge tifosi di diverse squadre uniti nel contrastare la violenza nello sport. Per questa edizione, dal 21 maggio al 2 giugno, nello spazio del centro culturale Orologio, sarà allestita una mostra organizzata dal museo dedicato al Grande Torino che ricorderà, assieme, la strage di Superga e quella dell'Heysel".