Comitato Regionale

Emilia-Romagna

In formazione comune

La Uisp chiude domani un progetto di aggiornamento dirigenti, sviluppato con 22 partner del Terzo settore nell'ambito della legge 34 della Regione Emilia-Romagna

di Mario Reginna

 

BOLOGNA - "Il ruolo dell'associazionismo nei processi di inclusione sociale: mezzi, strumenti e metodi". Questo il titolo del progetto che la Uisp Emilia-Romagna, insieme ad altri 22 soggetti del Terzo settore, ha allestito a partire dal 2014 grazie al finanziamento della Regione Emilia-Romagna relativo alla legge 34. Nella giornata di venerdì 29 maggio il progetto, finalizzato a far crescere la capacità progettuale delle associazioni e degli enti del Terzo settore - soprattutto grazie ad azioni formative ad ampio raggio - giungerà a conclusione con il convegno "La legalità in gioco. Il ruolo delle associazioni nella promozione delle politiche della legalità". L'appuntamento è fissato all'hotel Calzavecchio di Casalecchio di Reno alle ore 9,30. Apertura dei lavori affidata a Sandro Donati, consulente dell'agenzia mondiale antidoping e autore del libro "Lo sport del doping".

"All'interno del progetto - spiega Massimo Davi, responsabile della formazione Uisp - abbiamo avuto due grosse fasi: una di progettazione l'altra relativa alle politiche sociali, in cui l'argomento della legalità è stato trasversale. Essendo Libera uno degli enti partner ed avendo con noi avviato una parte seminariale sul tema della legalità, ci siamo trovati quasi ad aggiornare e riallineare un tema presente nell'operato della Uisp Emilia-Romagna. Ma nel farlo - sottolinea Davi - abbiamo voluto evitare qualsiasi retorica, agendo con concretezza, individuando alcune esperienze che sviscerassero il tema del rapporto tra sport, gioco e legalità e un punto di contatto sui meccanismi legislativi, in particolare sulla corruzione".

Significativo dunque il coinvolgimento di Sandro Donati, consulente Wada. "L'aver intercettato Donati in veste di esponente del collegamento con gli atti concreti che noi cercavamo - precisa il responsabile della formazione Uisp - ci rende orgogliosi, poiché lui non è il portabandiera ma la bandiera stessa dell'antidoping nel nostro paese. Ci sono poi altre politiche coinvolte nel percorso formativo: nuove povertà, famiglia, inclusione post carcere, elementi di bilancio sociale e trasparenza amministrativa. La Uisp era capofila di questo percorso, ma gli argomenti non riguardavano solo l'ambito sportivo". Dal punto di vista organizzativo un meccanismo complesso, quindi. "Che però ha funzionato bene - sottolinea Davi - mettendo in luce il radicamento territoriale sia nostro che di altre strutture come Arci, Acli e Csi".

All'incontro di domani prossimo saranno presenti anche il professor Gian Guido Nobili, funzionario responsabile del Servizio politiche per la sicurezza e della polizia locale della Regione Emilia-Romagna, e Stefania Pellegrini, professore associato di Sociologia del diritto e di mafie e antimafia alla Scuola di giurisprudenza dell'Università di Bologna, nonché responsabile della formazione di Libera Emilia-Romagna.

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