Trecento chilometri di allenamento

di Fabrizio Pompei

BOLOGNA - Cinque ore e mezza di macchina. Un'ora e dieci minuti di aereo. È il tempo che si impiega a percorrere i 589 chilometri che separano Parigi da Brest, città portuale dell'estremo ovest della Bretagna. Dal 1891 però c'è chi preferisce affrontare il viaggio, andata e ritorno, in bicicletta: in quell'anno, infatti, venne organizzata la prima edizione della gara ciclistica Parigi-Brest-Parigi che proseguì come appuntamento professionistico fino al 1951. Da allora la gara si è trasformata in una manifestazione amatoriale che rappresenta però la più importante randonnée europea. Molti dei ciclisti italiani che vi parteciperanno ad agosto si incontreranno sabato 18 luglio per il raduno nazionale randonnée che per la prima volta si svolgerà a Bologna, in concomitanza con la manifestazione di ultraciclismo "Ravorando".

La giornata di sport si aprirà alle 15, nel circolo Arci Benassi di viale Cavina, con una tavola rotonda sul mondo dell'ultraciclismo. Ci si soffermerà sull'appuntamento francese, sui nuovi tessuti per le maglie, sulla corretta alimentazione, fino alla consegna delle maglie della nazionale italiana randonneurs agli atleti che nel corso dell'anno hanno ottenuto almeno un brevetto da 600 km, percorrendone complessivamente più di 1.600. Il raduno vero e proprio partirà solo alle 22 con due possibili percorsi da 200 o 300 km che attraverseranno Budrio, Brisighella, Castel del Rio per fare ritorno a Bologna. "Quest'anno - anticipa Sergio Antolini, presidente del gruppo sportivo Ravonese, a capo dell'organizzazione - aspettiamo dai 100 ai 150 partecipanti provenienti da tutta Italia. In vista della Parigi-Brest-Parigi abbiamo cercato di tracciare un percorso abbastanza agevole, con 2.500 metri di dislivello: sarà un un buon allenamento".