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Emilia-Romagna

Vietato correre

Prima prova gratuita di calcio camminato a Bologna. Tra passaggi, gol e rigori, over 50 e ragazzi che non vogliono rinunciare alla loro passione per il pallone

Walking footballdi Giulia Dalmonte

 

BOLOGNA - L'istinto di scattare e correre c'è sempre, ma bastano un po' di minuti e ci si abitua. Domenica il calcio camminato è arrivato a Bologna, nel centro sportivo Vasco de Gama. Una prima prova, organizzata dalla Uisp di Bologna, per chi non vuole rinunciare alla sua passione per il calcio, nonostante la difficoltà a correre. Una partita sette contro sette, una mezzoretta di gioco, passaggi, gol e alla fine i rigori. È il calcio camminato, variante di quello più conosciuto, dove sono vietati contrasti, corsa e alzare troppo il pallone.

Protagoniste persone di ogni età che, per ragioni diverse, hanno deciso di provare questa esperienza. Ci sono gli over 50 che non possono fare sforzi eccessivi, oppure giovani che, per problemi di salute, non possono correre. È il caso, ad esempio, di Mattia, un ragazzo di Padova che a 18 anni ha avuto un incidente con conseguente coma. Al termine della riabilitazione i medici gli hanno proibito la corsa, "e allora il walking football è un modo per fare comunque sport e divertirsi", racconta.

Non bisogna farsi ingannare dall'andatura, certamente più lenta del calcio che siamo abituati a vedere da anni. Anche solo camminare a passo svelto può far bene alla salute. Ma perché proprio il calcio? Perché è lo sport più seguito e tanti confessano che sentono ancora il richiamo per il campo e il pallone. "Molti si rifiutano di fare la ginnastica dolce - spiega Roberto Terra, responsabile del progetto - allora abbiamo deciso di inserire questa disciplina, così abbiamo unito la passione per il calcio di tanti alla necessità di fare movimento". L'idea di proporre il progetto è venuta soprattutto per questo, l'importanza dello sport a qualunque età e la volontà di divertirsi mentre lo si pratica. Il walking football è una novità in Italia, ma non in Inghilterra, dove è stato inventato nel 2011 e che oggi conta 250 squadre e migliaia di iscritti.

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