Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Visioni di futuro

Due dirigenti emiliano-romagnoli nella Giunta nazionale Uisp. Intervista a Enrico Balestra e Vera Tavoni.

 

di Vittorio Martone

BOLOGNA - Con la chiusura in marzo della campagna congressuale che dai livelli territoriali fino al nazionale ha portato al rinnovo dei consigli e dei presidenti Uisp, per l'associazione dello sportpertutti è tempo di individuare i dirigenti e i gruppi di lavoro che dovranno operare per la ripartenza, dopo la più grande emergenza sanitaria, economica e sociale nella storia dal dopoguerra ad oggi. Il 10 aprile un primo passo è stato compiuto con la designazione della giunta nazionale Uisp, al cui interno porteranno il proprio contributo anche due dirigenti emiliano-romagnoli: Vera Tavoni, presidente della Uisp Modena, ed Enrico Balestra, presidente della Uisp Emilia-Romagna. Due diverse esperienze chiamate in causa per fornire un contributo in termini di conoscenza del territorio e di innovazione delle attività. 

"Penso che il nostro modello di articolazione sul territorio, il rapporto costante con la base delle nostre associazioni e società sportive e l'esperienza nell'organizzazione diretta delle attività - afferma Tavoni - sia stato il motivo della richiesta che il presidente nazionale Uisp Tiziano Pesce mi ha fatto di essere parte di questa giunta. E proprio questo aspetto mi ha spinto ad accettare. Tutto è arrivato insieme: la presidenza di Modena, la presenza nella giunta regionale e poi in quella nazionale. Inizialmente mi ha frenato il timore di mancare di rispetto nei confronti del Comitato di Modena che mi ha eletta. Al contrario il Comitato ha accolto con entusiasmo questa responsabilità e questa possibilità di vedere rappresentate le istanze della base, motivandomi ancora di più ad accettare". Un quadro simile anche per Enrico Balestra, che prima dell'incarico come presidente Uisp Emilia-Romagna ha rivestito funzione di presidente per otto anni alla Uisp Ferrara. "Nella composizione tanto della lista dei consiglieri nazionali quanto dei membri della giunta, la Uisp ha manifestato l'esigenza di accorciare le distanze fra il territorio e il vertice e portare ai massimi livelli dell'associazione le istanze territoriali. La scelta politica significativa che condivido è di rafforzare la rappresentanza della base. Avvertiamo tutti l'urgenza e il bisogno di una discussione concreta sulle azioni da mettere in campo anche per via di questa fase specifica che stiamo affrontando".

Se questa è la base che ha determinato per i due dirigenti emiliano-romagnoli l'incarico in giunta nazionale, qual è il contributo che ritengono prioritario portare? "La speranza - afferma Balestra - è di arrivare a un'associazione che lavora sempre più sulle competenze, obiettivo che ci siamo dati anche per il regionale. In questa fase la priorità è salvare la base associativa, la rete in tutte le sue articolazioni a partire dalle ASD. In questo momento bisogna stringere le maglie, creare l'arca di Noè per sopravvivere al "diluvio universale". Se riusciamo a difendere i modelli esemplari forse potremmo creare i presupposti per un nuovo ecosistema sportivo, migliore di quello precedente". "Andando anche oltre - è il punto di Tavoni - al discorso sulla pandemia, dobbiamo ragionare su un'innovazione che permetta una concezione diversa del modo di fare sport, campionati, tornei e trofei. Servirà attenzione sul percorso di riforma del Terzo Settore, che è un libro tutto da scrivere. Saranno molti gli approfondimenti necessari per gli operatori sportivi, che vivranno un cambio culturale, e per le società sportive, che dovranno farsi carico di nuovi e importanti responsabilità. Questo sarà un capitolo delicatissimo che deve trovarci pronti a coglierne tutte le opportunità".

Ambizioni radicate su un'esperienza importante in una delle regioni principali nel movimento dello sportpertutti. Quali sono quindi le specificità emiliano-romagnole da trasferire in ambito nazionale partendo dal territorio? "Sicuramente - afferma la presidente di Uisp Modena - il contatto con i Settori di Attività, partendo anche dall'esperienza che ho avuto nell'allora Lega Ginnastiche Emilia-Romagna, con l'invenzione dei campionati itineranti, la cui impostazione è rimasta una costante ancora oggi. Tanta esperienza che mi ha permesso di lavorare in diversi ambiti, su cui mi sento sicura, anche per la conoscenza di come funzionano le società sportive". Per Balestra invece "l'Emilia-Romagna rappresenta da tanti punti di vista un caso unico, anche in Europa, di profonda interazione fra gli organi sociali e le istituzioni. Tutto quello che si sta aprendo anche nel Terzo Settore in termini di ingaggio della comunità vede l'Emilia-Romagna partire da un'esperienza di livello avanzato. Sarà prioritario il terreno della coprogettazione e del ragionamento collettivo e di comunità. Questa è una delle cose che tradizionalmente abbiamo fatto e possiamo giocarci oggi".

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