Comitato Regionale

Emilia-Romagna

La prima volta al Comune di Bologna

Ieri mattina la conferenza stampa di presentazione del documentario, diretto da Roberto Cannavò e prodotto dalla Uisp Emilia-Romagna, sul carcere minorile del Pratello. Domani pomeriggio l'anteprima al Cinema Lumière

Da sinistra a destra: Francesco Costanzini, Mauro Rozzi, Paola Ziccone, Roberto Cannavò, Susanna Zaccaria, Biagio Di Foggia e Vittorio Martonedella redazione Uisp Emilia-Romagna

BOLOGNA - "Lasciandoci guidare nel carcere abbiamo provato a raccontare il filo conduttore di emozioni che lega i ragazzi e gli operatori". Così il regista esordiente Roberto Cannavò ha descritto "La prima volta", il documentario sul carcere del Pratello presentato ieri mattina al Comune di Bologna. Il film, prodotto dalla Uisp Emilia-Romagna, sarà proiettato in anteprima alle 18 di sabato 13 maggio al Cinema Lumière nel Festival Human Rights Nights.

Il regista del documentario Roberto Cannavò"Nel girare - ha spiegato Cannavò - oltre alla difficoltà umana di approcciarsi correttamente ai ragazzi, c'è stata la necessità di adeguarsi ai ritmi del carcere: inizialmente abbiamo vissuto questa condizione come un limite ma poi ci ha permesso di immedesimarci per una settimana di riprese con chi vive e lavora dentro l'istituto. Partendo da un luogo claustrofobico per detenuti e personale, abbiamo provato a raccontare il carcere con lucidità e serenità, evitando vittimismi".

usanna Zaccaria, assessore alle Pari opportunità del Comune di BolognaIl documentario è patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna, rappresentato in conferenza da Susanna Zaccaria, assessore alle Pari opportunità: "Fin dalla prima visione del trailer abbiamo capito come un prodotto del genere incrociasse l'interesse di tanti assessorati, dalla cultura allo sport. Si parla di giovani, diritti, uguaglianza, inclusione: se non sosteniamo un progetto del genere facciamo fatica a trovarne di altrettanto validi".


Dello stesso avviso Paola Ziccone, responsabile servizio tecnico Centro giustizia minorile di Bologna: "Un carcere minorile deve essere parte della città e favorire l'inserimento dei ragazzi in un tessuto sociale che non ha offerto loro le stesse possibilità concesse ad altri. Solo l'intreccio di scuola, sport, educazione può costituire la ricchezza da cui ripartire per immaginare un futuro e da anni troviamo la Uisp nelle strutture penali facendo un lavoro che va ben oltre lo sport".


Mauro Rozzi, presidente Uisp Emilia-RomagnaL'impegno dell'associazione è stato sottolineato anche da Francesco Costanzini, responsabile progetto carcere Uisp Bologna, e da Biagio Di Foggia, coordinatore degli operatori del'istituto: "Quando iniziai a lavorare in carcere, oltre 40 anni fa, i primi operatori che trovai erano quelli sportivi. Dare l'opportunità di muoversi significa offrire ai ragazzi la possibilità di sentirsi un po' più liberi e la Uisp c'è sempre con la sua professionalità".

"Diventando per la prima volta produttrice di un'opera cinematografica - ha concluso Mauro Rozzi, presidente del comitato regionale - l'Unione Italiana Sport Per tutti ha dato spazio a delle idee, ha fatto cioè quello che dovrebbe fare un'associazione. Nel film è bello vedere quanto sia utile lo sport come momento di regole condivise per chi magari prima non ne aveva. È importante però riuscire a costruire questi momenti anche prima e fuori del carcere".

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