Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Qualità, razionalizzazione e nuovi cittadini

Queste le linee guida scelte dall'assemblea dell'Area gioco Uisp Emilia-Romagna che, il 15 ottobre, ha riconfermato presidente Ivan Lisanti

Una partita di cricket Uisp - Foto di Antonio Marcellodi Fabrizio Pompei


BOLOGNA - Lunedì 15 ottobre, nella sede della Uisp Emilia-Romagna, si è svolta l'assemblea dell'Area gioco regionale. Al termine della riunione è stato confermato all'unanimità presidente Ivan Lisanti e sono stati nominati quindici delegati che rappresenteranno l'Area gioco all'assemblea Uisp nazionale. Lisanti ha ricordato il lavoro degli ultimi quattro anni, sottolineando il ruolo trainante svolto dal settore gioco, primo a costituirsi, in forma sperimentale, in una "area" comprendente discipline differenti ma accomunate dal loro carattere prevalentemente ludico. L'esperimento ha rappresentato un esempio a livello nazionale e un modello da seguire anche per le altre leghe.

Il presidente si è poi soffermato sulle qualità che in questi anni hanno caratterizzato maggiormente l'Area gioco. Prima fra tutte un forte coinvolgimento di cittadini stranieri, testimoniato nella stessa assemblea dalla partecipazione di tre dirigenti di origine pakistana del settore cricket, sport tradizionalmente praticato in tutto il sud-est asiatico. Tra gli altri tratti distintivi la capacità di coinvolgere nelle attività persone di ogni età e reddito e il saper garantire una forte rappresentanza femminile nonostante le poche donne tesserate. Si è insistito sull'idea di un'identità "plurima, multipla" dei membri dell'area, uniti da uno sport che non vede confini di genere, provenienza, professione o età.

Lisanti ha quindi presentato lo scenario in cui si troverà a operare la dirigenza dell'Area gioco nel prossimo futuro. "Quello che ci aspetta - ammette con amarezza Lisanti - non è un avvenire radioso. A causa delle minori risorse dei Comuni le nostre iniziative avranno minori finanziamenti. Le famiglie, dovendo risparmiare, lo faranno sullo sport, che in Italia è avvertito ancora come qualcosa di secondario. La soluzione? Puntare sulla qualità e sulla razionalizzazione di forze e denaro, investendo sul ‘sapere' e sulla formazione anche per dirigenti sportivi stranieri".

Per quel che riguarda gli obiettivi concreti Lisanti non si sbilancia: "Dovremo esser capaci - afferma - di consolidare ciò che già abbiamo raggiunto, contenendo i costi, provando ad aumentare il numero di tesserati e qualificando sempre più attività e personale dirigente e tecnico. Bisognerà intensificare l'attività nelle scuole, aumentare numero e qualità delle iniziative nelle piazze e nelle strade che ci garantiscono visibilità. Sarà indispensabile rafforzare i rapporti con i comitati territoriali Uisp e attuare una politica ‘aggressiva' verso gli enti locali: penso ad esempio al problema degli impianti pubblici che, affidati ai privati, diventano spesso inaccessibili ai cittadini".

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