Cosa fare e perché il lavoro con i giovani dia buoni frutti?
La povertà è un fenomeno globale, pertanto, non è solo limitata a una particolare società. Possono esserci differenze nel livello e nei tipi di povertà tra le varie società, ma ciò non significa che i poveri siano da incolpare per questo. Le persone devono essere consapevoli di quanto sia complessa la povertà e delle sue cause e forme. Solo allora, qualcosa potrà essere fatto contro questo fenomeno. Pertanto, è importante educare, discutere, mostrare esempi e casistiche su questo argomento. Nel nostro caso, i giovani devono essere consci di cosa sta avvenendo nella comunità globale generale, soprattutto grazie al calcio nel campo dell’educazione allo sviluppo. Non importa che qualcuno si descriva come povero o meno, è necessario capire perché i poveri esistono e perché sono vittime della povertà. Desideriamo lavorare con i giovani, perché, in quanto società civile, leader e decisori di domani, devono comprendere cosa sta succedendo in altre parti del mondo e come questo si relazionerà con il loro sistema e quello degli altri, con le società, ma soprattutto con il sistema globale. I giovani devono essere motivati a studiare le altre società e le strutture che regolano le proprie società e quelle degli altri, affinché siano in grado di prendere decisioni informate sui loro consumi e sulla loro cooperazione interculturale e allo sviluppo, ecc. Coinvolgendoli in attività che fornirebbero loro empowerment e una guida, e darebbero loro gli strumenti atti per analizzare criticamente questi problemi, sarà molto probabile che i giovani si attivino, si interessino e sviluppino una creatività che permetta loro di agire e prendere iniziative. L’effetto può essere un’educazione fatta dai giovani per i giovani e l’avvio di discussioni entro circoli di amici, famiglie, scuole, nel tempo libero, ecc. Questo potrebbe essere un contributo al tema e un inizio del processo, se lavoriamo con i giovani.