Comitato Territoriale

Reggio Emilia

VELA: CHI SIAMO

 

La Struttura di attività Vela nasce, su iniziativa di una decina di circoli di alcune regioni italiane, nel 1981, nell'ambito del Salone Nautico Internazionale di Genova.

Attualmente la Struttura di attività Vela rappresenta oltre 460 circoli UISP sparsi sul territorio nazionale.

Per tutti prioritario è il raggiungimento di un obiettivo: contribuire alla diffusione della cultura marinara nel nostro paese offrendo, al maggior numero di persone, l'opportunità di avvicinarsi all'affascinante mondo della nautica.
Le attività organizzate dai nostri circoli sono numerose, dal corso di iniziazione a quello di crociera d'altura, dal prova la vela organizzata nell'ambito di varie iniziative, alla partecipazione ad importanti regate e/o raduni nazionali.

Risposte molteplici, pertanto, alle molteplici motivazioni che inducono le persone alla ricerca del loro percorso, del loro protagonismo nel mondo dello sport e della nautica in particolare. Un percorso che può iniziare in qualsiasi momento, in molte località italiane e che costituisce, a sua volta, un'importante elemento di crescita dell'intera Struttura di attività vela della UISP. Un percorso, infine, al quale contribuiscono a fornire sicurezza le iniziative di formazione e di aggiornamento rivolte agli istruttori e l'individuazione di sempre più qualificati modelli organizzativi elaborati dalla Commissione tecnica nazionale.

I circoli che aderiscono alla Struttura di attività Vela gestiscono in piena autonomia i corsi, con propri istruttori (gli istruttori di circolo) o con gli istruttori provenienti dalle formazioni nazionali ed in grado di operare in una qualsiasi struttura sul territorio. Ed è proprio la flessibilità che deriva dal confronto fra scuole ed esperienze molto diverse fra loro, che rappresenta uno dei punti qualificanti della ragion d'essere delle formazioni nazionali, in cui gli aspiranti istruttori provenienti dai laghi si confrontano con i loro omologhi tirrenici, adriatici o ionici all'interno di un contesto didattico che favorisce al massimo l'integrazione e lo scambio delle esperienze, trasformando la diversità in arricchimento.

Autonomia dei circoli, quindi, ma controllo della qualità dell'insegnamento, dell'aggiornamento e dell'omogeneità della didattica da parte della Commissione Tecnica Nazionale e del Gruppo Formatori; l'una nel campo dell'elaborazione e dell'organizzazione, l'altro nella gestione tecnica dei momenti formativi e di aggiornamento

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