Comitato Territoriale

Civitavecchia

Pesce audito alla Camera sulle proposte di legge in tema di disabilità

Si è parlato di turismo accessibile e di partecipazione delle persone con disabilità alle attività culturali, turistiche e ricreative
Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, è stato audito, mercoledì 6 settembre, dalla commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge C. 997 Caramanna e C. 1269 Andreuzza, recanti disposizioni in materia di turismo accessibile e di partecipazione delle persone con disabilità alle attività culturali, turistiche e ricreative.
 
 
 
"I dati Istat del 2019 ci dicono che le persone con disabilità nel nostro Paese sono 3.150.000, il 5% della popolazione, tra queste gli anziani sono i più colpiti - ha detto Pesce in audizione - A questi numeri, inoltre, vanno aggiunte le persone senza una certificazione di disabilità. Molto spesso le famiglie ricevono sostegno da Enti di terzi settore, in particolare enti sportivi: l’Uisp organizza da sempre le sue attività sportive in un'ottica di inclusione sociale, a cui si affiancano quelle turistiche, infatti il turismo sportivo è passato da essere un ambito di nicchia ad essere un segmento che presenta grandi indici di crescita. La possibilità di praticare sport rappresenta una spinta per chi viaggia e l'attività sportiva diventa un'occasione per visitare il territorio, contribuendo alla destagionalizzazione turistica. Abbiamo esaminato le proposte di legge ed esprimiamo vivo apprezzamento, auspicando che possano essere unificate".
 
 
Ecco il testo integrale della  memoria presentata da Tiziano Pesce:
 
Buongiorno on. presidente Gusmeroli,
on. vicepresidente Cavo,
onorevoli commissari,
grazie per l’invito e per la preziosa opportunità concessa oggi alla Uisp, Ente di promozione sportiva, Associazione di promozione sociale e una delle più grandi Reti associative di rilevanza nazionale, nel potersi esprimere nell’ambito dell’esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 997 Caramanna e C. 1269 Andreuzza recanti “disposizioni in materia di turismo accessibile e di partecipazione delle persone disabili alle attività culturali, turistiche e ricreative”.
Alcune premesse di contesto generale:
“Nel nostro Paese, nel 2019, le persone con disabilità – ovvero che soffrono a causa di problemi di salute, di gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere attività abituali – sono 3 milioni e 150 mila (il 5,2% della popolazione).
Gli anziani sono i più colpiti: quasi 1 milione e mezzo di ultrasettantacinquenni (il 22% della popolazione in quella fascia di età) si trovano in condizione di disabilità e 1 milione di essi sono donne” (Audizione dell’Istat presso il Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità 24 marzo 2021);
“La famiglia, nel nostro Paese in modo particolare, svolge un ruolo importante nella cura e nel contrasto al rischio di esclusione sociale. Le famiglie delle persone con disabilità godono in media di un livello più basso di benessere economico: secondo le ultime stime disponibili, il loro reddito annuo equivalente medio (comprensivo dei trasferimenti da parte dello Stato) è di 17.476 euro, inferiore del 7,8% a quello nazionale.
Le risorse necessarie alla famiglia per svolgere il ruolo di ammortizzatore sociale non sono soltanto economiche, ma anche di tipo relazionale: il 32,4% delle famiglie con almeno un disabile riceve, infatti, sostegno da reti informali (quota quasi doppia rispetto al totale delle famiglie 16,8%). Il ventaglio di aiuti assicurato dalla rete comprende assistenza alla persona, accompagnamento e ospitalità, attività domestiche, espletamento di pratiche burocratiche e prestazioni sanitarie.” (Audizione dell’Istat presso il Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità 24 marzo 2021);
A questo andrebbe aggiunto il dato delle persone con disabilità non certificate e di coloro che soffrono di compromissione funzionale legata all’età;
Spesso le famiglie ricevono sostegno da organizzazioni di terzo settore e specificatamente da enti e sodalizi sportivi.
L’Uisp è Ente di Promozione sportiva, fondato nel 1948, riconosciuto dal CONI, Ente di Promozione sportiva paralimpica riconosciuto dal CIP, Associazione di Promozione sociale, iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, oltre a Rete associativa di rilevanza nazionale, il cui statuto prevede tra le attività:
a) organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche. Tale attività, multidisciplinare, si concretizza nella promozione delle attività motorie – sportive, come educazione permanente per tutte le età, diritto di cittadinanza, di carattere:
- promozionale, amatoriale e dilettantistico, con modalità competitive e non, così come nella sua dimensione dello sportpertutti e quindi “nessuno escluso”, in una dimensione associativa di inclusione sociale;
- attività ludico-motorie, didattiche e di avviamento alla pratica sportiva;
- attività agonistiche di prestazione;
- attività paralimpiche multidisciplinari;
b) interventi e prestazioni sanitarie, attraverso attività finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite e acquisite, tese a supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute; la realizzazione, inoltre, di attività afferenti prevalentemente alle aree materno-infantile, anziani, disabilità, patologie psichiatriche e dipendenze da droga, alcool e farmaci, patologie in fase terminale, inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico-degenerative;
c) organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale, ricreativo, anche nella forma del turismo sportivo.
Nel sistema Uisp – e ovviamente anche all’interno delle altre reti associative riconosciute- svolgono attività sportive dilettantistiche atleti e praticanti con disabilità, con il coinvolgimento di associazioni e società affiliate, sia attraverso attività didattiche che attraverso l’organizzazione di eventi e manifestazioni sportive.
Diversi Comitati Territoriali Uisp organizzano attività di turismo sportivo e turismo sociale che coinvolge anche la terza età e persone con disabilità.
Lo sport ha da sempre un elevato potenziale economico e sociale, che integrandosi con il comparto del turismo, determina un segmento di mercato con un ruolo centrale anche nella promozione del territorio e nella crescita economica, fondamentale anche nell’attuale periodo post emergenza covid.
Il turismo sportivo è ormai passato dall’essere ambito di nicchia ad uno dei segmenti con i maggiori indici di crescita. Il legame fra sport e turismo è ormai inscindibile. Fra le motivazioni che spingono le persone a viaggiare vi è sempre di più quella della possibilità di praticare attività fisica o di assistere a manifestazioni ed eventi sportivi è in crescita esponenziale. La vacanza, breve o lunga che sia, è diventata “attiva” e lo sport diventa occasione poi per visitare il territorio, spesso contribuendo ad una significativa ed importante destagionalizzazione turistica.

L’indagine svolta da SWG per Sport e Salute SpA a maggio 2022 accende i riflettori sul binomio sport e turismo, con l’obiettivo di dare una lettura delle preferenze e degli ostacoli che caratterizzano le "vacanze attive" della popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 90 anni.
I millennial (ovvero i nati tra il 1981-1996 circa) non hanno dubbi: per il 59% l’offerta di attività sportiva costituisce un valore aggiunto della vacanza. Più della metà degli italiani (50%) concepisce la vacanza come opportunità per muoversi. Per il 10% l’offerta di attività fisica in vacanza è addirittura irrinunciabile.
È evidente come nel rispondere alle richieste del turista con disabilità non sia sufficiente eliminare le barriere architettoniche nelle singole strutture (aspetto sicuramente fondamentale), ma si debba progettare un sistema ospitale integrato che permetta di far vivere una esperienza completa di turismo.
È all’interno di questo contesto di riferimento, dato dall’osservatorio di un corpo intermedio socio-sportivo come l’UISP, che proviamo ad evidenziano i seguenti aspetti con riferimento alle proposte di legge in esame, che auspichiamo, considerata l’identità di obiettivi e strumenti avanzati nelle due proposte di legge, possano essere unificate.
 
Esaminando qui la Proposta di legge C. 997 Caramanna con un rinvio alla PDL Andreuzza, si esprimono le seguenti considerazioni e proposte:

Art. 1. (Finalità)
Si propone di integrare le categorie dei beneficiari con
- persone con modalità motoria temporanea;
- chi è affetto da patologie di origine alimentare;
- chi soffre di compromissione funzionale legata all’età.
L’inclusione di queste categorie si tiene necessaria anche per estendere loro le tutele anche di natura risarcitoria rispetto a comportamenti discriminatori.
 
Art. 3 (Obblighi informativi)
Il tema dell’accessibilità non riguarda soltanto gli operatori turistici ma anche chi offre servizi di ristorazione e del commercio in generale: sarebbe pertanto opportuno che gli obblighi informativi fossero estesi anche a queste categorie.
Il secondo comma prevede “specificando i casi in cui è necessaria la presenza di un accompagnatore e quelli in cui è garantita la fruizione autonoma mediante il ricorso alternativo ad ausili tecnologici”. Qualora l’offerta turistica preveda il servizio dell’accompagnatore si renderebbe necessario specificare le funzioni che assolve.
 
Art. 4 (Obblighi di pubblicazione delle strutture ricettive accessibili)
Si auspica la pubblicazione – eventualmente sul sito dell’Agenzia Nazionale del Turismo www.enit.it o su un portale dedicato - dell’offerta turistica accessibile con indicazione, per località, non solo delle strutture ricettive ma anche della ristorazione, degli stabilimenti balneari, degli esercizi commerciali, degli spazi dedicati alle attività culturali, ricreative e sportive.
 
Art. 5 (Partecipazione alla vita culturale e alle attività ricreative e ludiche)
Comma 2. La disposizione prevede che “Gli operatori che esercitano le professioni turistiche di cui all’articolo 3 devono garantire in ciascuna struttura ricettiva un numero di stanze accessibili pari ad almeno due ogni quaranta o frazione di quaranta, aumentato di due ogni quaranta o frazione di quaranta in più, al fine di garantire l’accessibilità delle persone con disabilità che utilizzano tipologie diverse di carrozzina e di agevolarne l’accesso in autonomia”.
Ci permettiamo di evidenziare schematicamente i seguenti aspetti in relazione alla disposizione in commento:
⎯ il provvedimento prevede solo un 5% di camere adattate mentre la percentuale di persone che necessitano di strutture accessibili è maggiore e in prospettiva, valutando la previsione che entro il 2050 i residenti in Italia con più di 65 anni saranno circa il 35% degli abitanti, il fabbisogno sarà ulteriormente incrementato.
Qualora non sia previsto un incremento diventerebbe essenziale introdurre quantomeno una leva premiale per quelle realtà che attraverso interventi strutturali garantiscono una percentuale superiore, eventualmente pari al 30%, di camere e bagni accessibili.
Si potrebbe ipotizzare una sorta di “bollino BLU”, certificato grazie a controlli periodici, riconosciuto oltre alle strutture recettizie che rispettano tale parametro anche agli altri esercenti che adattano le strutture ed i servizi per garantirne la piena accessibilità e l’accesso a fondi per sostenere i relativi costi (come previsto nella PDL Andreuzza, all’art. 6);
⎯ non viene indicato un termine entro cui le strutture già esistenti dovranno adeguarsi;
⎯ non viene previsto che le nuove strutture debbano garantire che tutte le stanze siano dotate di servizi igienici accessibili;
⎯ non sono previste sanzioni in caso di violazione dell’obbligo.
Comma 3 - Dovrebbe essere garantita la fruibilità di tutte le tipologie di strutture recettive alberghiere ed extralberghiere, quali alberghi, villaggi, residence, dimore storiche, case per ferie, ostelli, rifugi, B&B, affittacamere, campeggi, agriturismo, ma anche operatori e strutture accessorie alla vacanza, come le attività di ristorazione in località turistiche, le colonie e centri estivi per ragazzi, i complessi termali, i parchi divertimento o tematici e parchi naturali, gli stabilimenti balneari, i servizi di noleggio e charter nautici, i servizi di noleggio per camper e roulotte, musei mostre monumenti, e, non da ultimo, i centri sportivi. Di conseguenza tutte queste strutture dovrebbero poter accedere ai fondi per effettuare gli interventi di ristrutturazione necessari a garantire la piena accessibilità.
Si ritiene opportuno prevedere anche una formazione specifica per architetti, ingegneri, geometri e periti edìli sulla realizzazione di strutture accessibili nonché per chi studia economia del turismo.

Ringraziando nuovamente dell’opportunità, restando a Vostra disposizione, auguro buon lavoro e porgo cordiali saluti.

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