Comitato Territoriale

Torino

Conosciamo il "tricking"

Calci, avvitamento e salti, un vero mix

MANIFESTO DEL TRICKING

 

Questo documento nasce dalla necessità della comunità italiana di avere un proprio punto di riferimento organizzativo scritto per quanto riguarda l'ambito del Tricking. Si è rivelato necessario procedere in questa maniera più formale in quanto, dopo molti anni che questa comunità ha dedicato alla diffusione della nostra disciplina non si è ancora giunti al riconoscimento effettivo. Lo scopo che questo Manifesto avrà sarà il delineare gli ambiti principali della nostra disciplina ed i fattori che possono concorrere alla sua ufficializzazione. 

Il Manifesto unisce e rappresenta gruppi e associazioni che insegnano o praticano il Tricking nel territorio nazionale e che si riconoscono nell'obbiettivo comune di raggiungere un riconoscimento effettivo della disciplina.

Il Manifesto intende promuovere il Tricking come pratica freestyle, finalizzata al miglioramento delle doti fisiche e tecniche, al superamento dei limiti personali e alla libera espressione personale, corporea e artistica, mantenendone i punti saldi, dal punto di vista atletico, tecnico e filosofico, riconosciuti a livello mondiale.

Per sottoscrivere il Manifesto è necessario riconoscere e condividere personalmente, o come gruppo o associazione, questo documento, riconoscendo sopratutto lo spirito della disciplina, i suoi punti cardini e l'importanza di una buona divulgazione.

Chiunque desideri sottoscrivere il Manifesto e intenda istruire, diffondere la disciplina, organizzare workshop e raduni o praticare qualunque attività volta allo sviluppo e alla diffusione del Tricking, si impegna a formarsi e conseguire la certificazione di istruttore di Tricking (nome certificazione)

 

DEFINIZIONI

  • Il Tricking non ha una vera e propria definizione che possa essere usata per catalogarlo. Da uno dei suoi divulgatori è stato definito come "un mix estetico di calci, avvitamenti e salti" - dicitura che, nell'immaginario di molti, per diverso tempo è stata data come soddisfacente. Si iniziò a parlare di Tricking nei primi anni del 2000, laddove prima ci si era riferiti ad esso come "Extreme Martial Arts" con primogeniti del calibro di Mike Chaturantabut e di Matt Emig.
  • Le origini possono essere tracciate fino alle decadi  '60-'70 negli USA, dove durante le competizioni di arti marziali nella categoria "forme"  fu data una crescente importanza alla componente acrobatica.
  • Attualmente il Tricking viene generalmente definito come un'arte marziale freestyle caratterizzata da calci acrobatici, provenienti dalle principali arti marziali (capoeira, taekwondo, wushu), elementi della ginnastica artistica e movimenti provenienti dalla break dance.
  • Nel Tricking non sono previsti combattimenti e la disciplina stessa non ha lo scopo di esprimere violenza, lotta o scontro diretto con un avversario. La disciplina è una forma di libera espressione personale e i movimenti hanno uno scopo puramente estetico.
  • Nel mondo del Tricking esistono competizioni, a premi o amichevoli, più o meno riconosciute, in cui i praticanti (“trickers” o “tricksters”), si sfidano secondo regole molto variabili. La sfida di base consiste nell'esprimere se stessi e le proprie capacità atletiche e di stile al meglio e, generalmente, il vincitore viene proclamato attraverso votazione di un numero dispari di giudici scelti. I giudici (generalmente trickers a loro volta) nominano o indicano il team o praticante per cui votano, dopo aver valutato stile, pulizia, complessità delle combo e così via. Chi prende il maggior numero di voti, vince.
  • Lo spirito del Tricking è principalmente di condivisione. In tutto il mondo, infatti, vengono organizzati dai grandi raduni, generalmente definiti “gathering”, della durata di uno o più giorni, in cui i trickers, provenienti da tutto il mondo, possono incontrarsi e allenarsi assieme e condividere la loro passione, le tecniche, lo stile, la filosofia, la sfida e il divertimento.

Ciò che ci prefiggiamo si articola in vari punti:

  • Proporre un'adeguata diffusione del Tricking, formando degli insegnanti competenti e che non mettano a rischio la salute dei novizi;
  • Divulgare il Tricking, lo stile freestyle e il suo spirito di condivisione, mantenendo i punti fermi relativamente i tricks, definiti dalla stessa comunità di tricking mondiale nel tempo, riconoscibili e definiti dalle catalogazioni di tricks, riscontrabili principalmente in club540.com sezione "tricktionary" e nel libro "The Tricking Bible" di Sean 'Sesshoumaru' Ellis;
  • Evitare la continua confusione del Tricking con altre discipline totalmente diverse per scopo ed ideologia;
  • Fornire a coloro che si allenano un adeguato riconoscimento per potersi dire atleti di un'affermata disciplina e fornire a coloro che desiderano istruire, una formazione concreta e utile per organizzare al meglio lezioni, corsi, workshop e tutto ciò che possa essere utile alla diffusione del Tricking.

 

 

Agenda della Disabilità

 

Fondazione CRT e CPD - Consulta per le Persone in Difficoltà - hanno unito le forze per costruire un modello di #inclusione per il futuro realmente partecipato. Con la stesura dell’Agenda si è voluto rispondere così ad una domanda strategica: cosa possiamo fare per raccogliere le sfide del territorio e raggiungere assieme obiettivi che migliorino le nostre comunità, la qualità della vita delle persone e delle famiglie, la gamma delle opportunità percorribili? Per trasformarla in azioni concrete, per segnare quei Goal, è fondamentale il gradimento, l’adesione, il supporto di tutti, proprio perché l’Agenda è uno strumento non di alcuni, ma della nostra comunità. 

L’Agenda individua 6 Goal e 2 ambiti trasversali, ambiti ideali in cui ricondurre idealmente le criticità, gli obiettivi e le azioni possibili.

Nel 2022 è tempo di realizzare i progetti e le azioni che nell’Agenda sono state raccolte in modo partecipato e condiviso. Un’opportunità aperta a tutti, un percorso comune per migliorare le nostre comunità in modo inclusivo innovativo e sostenibile.

Uisp Torino ha aderito all' Agenda 
Aderire all’Agenda significa innanzitutto esprimere il proprio impegno civile a favore della comunità in cui si vive, si lavora, si partecipa, per tentare, mettendoci del proprio, di migliorarla per sé e per gli altri.

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