Comitato Territoriale

Reggio Emilia

“UN AMBIENTE PER SPORT”

 

S'intitola "Un ambiente per sport" il corso organizzato da UISP Comitato Territoriale di Reggio Emilia in collaborazione con Fondazione per lo Sport e Gruppo Iren nell'ambito del bando presentato del Comune di Reggio Emilia "I Reggiani per esempio". 
Il corso, il cui termine per le iscrizioni è fissato al prossimo 3 novembre 2012, è indirizzato a dirigenti sportivi, organizzatori di eventi e manifestazioni e gestori di impianti sportivi affinché attraverso il loro operato sia possibile ridurre al minimo l'impatto ambientale di eventi e manifestazioni sportive e promuovere comportamenti di maggiore sensibilità ambientale. 
La durata del corso è di 13 ore che prevedono didattica frontale e analisi di casi studio. Gli incontri sono suddivisi in due giornate, domenica 11 novembre 2012 e domenica 18 novembre 2012 e avranno come filo conduttore la gestione ecologicamente razionale delle manifestazioni sportive e suggerimenti per una gestione eco-sostenibile degli impianti sportivi .
A spiegare finalità e obiettivi del corso è Emiliano Zanichelli, organizzatore e docente del corso.

 

Qual è il rapporto tra pratica sportiva e tutela dell'ambiente e cosa possono fare le società sportive, e in particolare la Uisp, per sensibilizzare i  propri sportivi?
Tutte le attività dell'uomo hanno un impatto sull'ambiente e la brutta notizia è che anche lo sport non sfugge a questa regola. Ma c'è anche una buona notizia: questo impatto può essere ridotto al minimo se si adottano i giusti accorgimenti, e questo senza nessuna diminuzione della qualità del servizio sportivo ma anzi elevando lo sport stesso a strumento di educazione alla sostenibilità. Questo è ciò che UISP si sta dando come obiettivo. Gli strumenti per raggiungerlo passano dalla creazione di percorsi educativi e formativi come UN AMBIENTE PER SPORT, fino ad arrivare alla organizzazione di eventi sostenibili cercando di fornire attraverso di essi esempi di buone pratiche e strade alternative percorribili.

Quali sono i dati a oggi disponibili sull'impatto ambientale dello sport?
Da quando il Comitato Olimpico Internazionale ha pubblicato il manuale Sport e Ambiente nel 1997 gli studi sull'argomento sono stati numerosi. 
Senza scendere troppo nel dettaglio basti pensare all'impatto di costruzione e manutenzione di infrastrutture e impianti, della produzione delle attrezzature sportive, di trasporti, ricettività, misure sanitari, approvvigionamento per tutte le persone coinvolte in un evento sportivo: atleti, spettatori, organizzatori, media, sponsor. A questo si somma l'impatto di tutte le persone (ed il numero è in crescita esponenziale) che praticano sport all'aperto, anche in aree di pregio ambientale e quindi più fragili.

I mondiali antirazzisti sono un esempio di buona pratica a impatto zero: puoi spiegarci perché? Esistono altri esempi così positivi?
Da quando nel 2004 si è cominciato a fare una raccolta differenziata spinta l'organizzazione ha investito sempre di più sulla tutela dell'ambiente ottenendo risultati di assoluto rilievo, in particolare per una manifestazione di tali dimensioni e complessità. Si è cominciato con l'utilizzo della logica del porta a porta eliminando i grandi cassonetti e distribuendo bidoncini per la differenziata in prossimità dei punti di produzione dei rifiuti. Grazie all'impegno di numerosi volontari che hanno presidiato i punti di raccolta e dato indicazioni ai partecipanti sulla corretta collocazione dei rifiuti, ed alla collaborazione di tutto lo staff della manifestazione, si è arrivati nel 2012 ad una percentuale del 75% di differenziata. 
Parallelamente, l'introduzione di erogatori di acqua alla spina gratuita (anche frizzante e refrigerata) ha portato ad una drastica riduzione della produzione di rifiuti, in particolare bottiglie di plastica, scelta sofferta perché ha costituito anche un significativo calo di entrate. 
Gli esempi di manifestazioni sostenibili non mancano, basti pensare a Neve UISP 2008, Rimini 2008, Il giro d'Italia a nuoto del 2009, solo per fare alcuni esempi restando in ambito UISP, fino ad arrivare alle olimpiadi invernali di Vancouver, considerate il primo esempio di Olimpiadi Eco-sostenibili.

Quali sono gli obiettivi del corso e come sarà organizzato?
L'obiettivo del corso è rivolgersi ai dirigenti sportivi, agli organizzatori dei principali eventi e manifestazioni sportive sul territorio, ai gestori di impianti sportivi e fornire loro gli strumenti per identificare le criticità ambientali correlate ed agire di conseguenza per limitarne l'impatto. Attraverso il loro operato sarà possibile non solo ridurre al minimo l'impatto ambientale di eventi e manifestazioni sportive ma al tempo stesso promuovere nei confronti di atleti, spettatori e tutte le altre persone coinvolte comportamenti di maggiore sensibilità ambientale.

In ultima istanza, può lo sport essere sostenibile?
Certamente, e sta a tutti noi fare in modo che lo diventi al più presto.

 

L'iscrizione al corso dovrà avvenire mediante compilazione ed invio della scheda di adesione presente sul sito Uisp Re (www.uisp.it/reggioemilia/) entro il 3 novembre 2012.

Scarica il modulo cliccando qui. Ulteriori informazioni sono disponili a questo link