Comitato Territoriale

Rimini

Slow Pitch

La competizione nella nuova disciplina, a metà tra il baseball e il softball, si inaugura con la partecipazione di 11 squadre romagnole.
Il primo campionato provinciale di "slow pitch" della Uisp Rimini aprirà i battenti lunedì 18 aprile. Sono undici le squadre coinvolte in questa nuova competizione, riservata ai numerosi appassionati della disciplina che si definisce come un incrocio tra il baseball e il softball. Al termine della regular season e dei successivi play off vi saranno semifinali e finale, in programma per i primi di agosto. Circa 250 i giocatori coinvolti che si contenderanno il titolo.
"Abbiamo accolto con piacere la proposta di investire in questa nuova disciplina - racconta Pierpaolo Pari, presidente della Uisp Rimini - che per tutte le sue caratteristiche tecniche si segnala come uno sport divertente e veramente alla portata di tutti". Osserviamole dunque queste caratteristiche: innanzitutto un campo più piccolo e un giocatore in più rispetto al baseball. Il lancio viene fatto a parabola ed è quindi più lento, con una palla più grande e più leggera simile a quella del softball. Non sono consentite scivolate, con un netto abbassamento del rischio di incidenti in campo. In più, si gioca a squadre miste, con almeno sempre due donne in campo. "Alle spalle di questo primo nostro torneo - sottolinea Pari - c'è una storia di quindici precedenti edizioni svoltesi sotto l'egida della federazione. Oggi però le diverse realtà locali che hanno scelto di unirsi nell'associazione Slow Pitch Italia continueranno la propria attività spalla a spalla con la Uisp Rimini"
"Crediamo molto - afferma Enzo Mini, presidente della Slow Pitch Italia - in questa scelta, che ci permetterà di sviluppare al meglio la promozione di questo sport. Si tratta di una disciplina amatoriale che coinvolge giovani e meno giovani, uomini e donne e che ha elementi molto belli e socializzanti. Sono anni che facciamo tornei anche con squadre di Nettuno e Parma e vorremmo che all'interno della Uisp si creasse un movimento sia regionale che nazionale. È molto importante per noi che questo sport, largamente praticato anche se poco conosciuto, possa crescere piano piano e ottenere anche la visibilità che merita".

 

Redazione Uisp Emilia-Romagna