Comitato Territoriale

Torino

Stili di vita e salute a Orvieto e Move Congress 2014

Orvieto 21 ottobre e Roma 22/24 ottobre
Tra gli interventi del fitto programma del workshop Uisp di martedì 21 ottobre ad Orvieto, segnaliamo quello del moderatore dei lavori, Fabio Lucidi, psicologo, che si intitola “Le occasioni della longevità: ridefinire i territori della salute in un paese che invecchia”. Secondo Lucidi, infatti, “L’invecchiamento della popolazione è la più importante rivoluzione demografica della storia moderna”. Questa rivoluzione comporta grandi conseguenze, che vanno dagli aspetti sociali e relazionali a quelli economici e politici, a quelli della salute. Lucidi estrapola tre quesiti sulla questione dell’attività motoria in età anziana le cui risposte definiscono le politiche di un paese nei confronti della prevenzione e della tutela della salute. “Il movimento fisico fa bene e quindi è un diritto inalienabile che ogni anziano può declinare in funzione delle proprie inclinazioni e preferenze o un obbligo sanitario da prescrivere in dosi o quantità prestabilite?; La politica deve declinare la promozione dell’attività motoria negli anziani nei termini del risparmio della (nostra) spesa sanitaria o del loro guadagno di salute e benessere?; Su 10 anziani che iniziano programmi di esercizio fisico circa 5 smettono entro i primi sei mesi. Come affrontare questo problema?”.


Dagli anziani ai giovanissimi, "Ciò che manca di più: il disagio dei ragazzi ai tempi della crisi in 10 mappe”, è invece il titolo della presentazione di Giulio Cederna, curatore dell’Atlante dell’infanzia di Save the Children Italia Onlus. La sua riflessione per il workshop Uisp si concentra sui bambini e sulle mancanze che subiscono, impedendo un loro sviluppo sano e felice. Attraverso undici mappe realizzate con i dati estratti da GIS per Save the children, Cederna ricostruisce il contesto in cui crescono i ragazzi italiani di oggi che, ben lontani da una situazione ideale, sono costretti a sopportare le conseguenze di politiche sbagliate e non lungimiranti. Dai servizi alla scuola, dalla buona amministrazione agli spazi, quello che molto probabilmente verrà a mancare nei prossimi 30 anni sono proprio i bambini, secondo le previsioni demografiche Istat: “l’emorragia di minori si concentrerà soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno. Per effetto di questi cambiamenti la provincia autonoma di Bolzano e quella di Trento passeranno in testa alla classifica delle aree a maggiore incidenza di minori; la Sardegna occuperà l’ultimo posto”. (E.F.)
 
 
 
La sessione plenaria “Open City – Active City” di venerdì 24 ottobre del Move congress 2014, vedrà alternarsi gli interventi di Filippo Fossati, chairman Isca Europe e Nicola Porro, sociologo dello sport presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale. L’intervento di Porro, i cui contenuti anticipiamo in questo intervento, verterà sulla risposta ad alcuni quesiti legati all’attività motoria dei cittadini.

Come rendere gli scolari più attivi?
“Il problema che ricorre più di frequente non è tanto la sedentarietà quanto l’abbandono. Ovunque la pratica è legata alla scolarità e le agenzie alternative risultano deboli. Tre abbandoni su cinque si concentrano fra i 10 e i 24 anni e l’abbandono colpisce di più le femmine: pigrizia e costi sembrano le cause principali nel caso dei maschi, mancanza di tempo e scarsa incidenza della pressione competitiva, invece, le motivazioni femminili”.

Quali barriere urbane inibiscono l’attività e come possono essere rimosse?
“Ogni configurazione urbana risponde a processi storici e produce mappe cognitive specifiche. Forse il primo passo per la riappropriazione motoria degli spazi urbani è liberare la rappresentazione sociale della città dagli imperativi propri delle città industriali e della motorizzazione. Occorre promuovere l’immaginazione urbana e promuovere Carte dei diritti all’accesso, alla mobilità, alla fruizione sostenibile”.

Cosa possiamo imparare da approcci innovativi alla mobilità?
“La cosa più importante dimostrata dalle ricerche sul campo è che la produzione di opportunità relative alla mobilità suggerisce a sua volta sperimentazioni inedite. Non esistono tuttavia risposte univoche, è fondamentale assumere l’ottica della sperimentazione e della condivisione, ma altrettanto importante è disporre di una governance delle politiche di mobilità, possibile terreno di negoziazione pubblica e democrazia partecipativa”.

Cosa fare per invogliare la popolazione anziana a diventare più attiva?
“L’approccio salutistico rimane un caposaldo e va affidato alla cooperazione degli operatori e veicolato da strategie di comunicazione efficaci. Bisogna però rendere più stimolante l’offerta di attività, muovendo da una filosofa del piacere
 
 

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE
Agenda della Disabilità

 

Fondazione CRT e CPD - Consulta per le Persone in Difficoltà - hanno unito le forze per costruire un modello di #inclusione per il futuro realmente partecipato. Con la stesura dell’Agenda si è voluto rispondere così ad una domanda strategica: cosa possiamo fare per raccogliere le sfide del territorio e raggiungere assieme obiettivi che migliorino le nostre comunità, la qualità della vita delle persone e delle famiglie, la gamma delle opportunità percorribili? Per trasformarla in azioni concrete, per segnare quei Goal, è fondamentale il gradimento, l’adesione, il supporto di tutti, proprio perché l’Agenda è uno strumento non di alcuni, ma della nostra comunità. 

L’Agenda individua 6 Goal e 2 ambiti trasversali, ambiti ideali in cui ricondurre idealmente le criticità, gli obiettivi e le azioni possibili.

Nel 2022 è tempo di realizzare i progetti e le azioni che nell’Agenda sono state raccolte in modo partecipato e condiviso. Un’opportunità aperta a tutti, un percorso comune per migliorare le nostre comunità in modo inclusivo innovativo e sostenibile.

Uisp Torino ha aderito all' Agenda 
Aderire all’Agenda significa innanzitutto esprimere il proprio impegno civile a favore della comunità in cui si vive, si lavora, si partecipa, per tentare, mettendoci del proprio, di migliorarla per sé e per gli altri.

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