Progetti

CAPITAN UNCINO 2012

In mare aperto per tutte le abilità

 

 

Durata: 12 mesi: 14/08/2012 -13/08/2013

Territorio di intervento: Il progetto ha valenza Nazionale e si è svolto in 7 città: Civitavecchia, Como, Ferrara, Gaeta, Noto, Salerno, Tricase (LE)

Proponente / Coordinatore: Uisp

Partners: Comitati Territoriali Uisp delle città coinvolte

Ente finanziatore: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell'ambito della legge383 F/2011

 

SINTESI:

Lo sport per tutti rappresenta da sempre uno strumento di aggregazione e integrazione sociale. In particolare la vela, intesa come attività sia prettamente sportiva che didattica e formativa, costituisce una valida opportunità di integrazione tra ragazzi disabili e normodotati, attraverso la formazione di equipaggi misti, e di corretto sviluppo della personalità.

Attraverso la vela, infatti, si consente la valorizzazione delle risorse di tutti, sulla base delle potenzialità di ognuno. Le difficoltà e gli ostacoli propri della vita in barca sono comuni sia ai normodotati che ai disabili, e diventano occasioni di dialogo e comunicazione, di reciproco confronto e collaborazione, favorendo il consolidamento del senso di condivisione.

Lo scenario progettuale ha preso spunto da una metafora, i pirati e le regole della filibusta (XVI-XVII secolo). Sulle navi della filibusta vigeva un accordo etico che impediva i contrasti interni e imponeva una mutua collaborazione. Le responsabilità erano condivise (democrazia partecipata), donne ed uomini godevano di uguali diritti (pari opportunità), tutte le etnie e le classi sociali erano rappresentate (multiculturalità) e i pirati diversamente abili (tipicamente rappresentati con gambe di legno, bende agli occhi e uncini), avevano ruoli e collocazioni utili a bordo (diverse abilità). Su questa falsariga, la sperimentazione ha previsto l'integrazione di ragazze/i normodotate/i e diversamente abili (l'equipaggio) nell'ambito di 7 laboratori di co-progettazione per la costruzione e l'utilizzo di barche a vela (navigazione), Il varo delle barche ha rappresentato l'approdo finale per ogni equipaggio.

 

OBIETTIVI:

  •  Favorire l'inclusione sociale dei ragazzi disabili e sviluppare strumenti di tutela dell'adolescenza attraverso la costruzione di barche a vela
  •  Sperimentare forme di democrazia partecipata utilizzando la metafora della filibusta
  • Favorire l'acquisizione, nelle giovani generazioni, di una migliore sensibilità verso dimensioni relazionali e comunicative quali: la convivenza fra pari, la collaborazione, l'accettazione dei propri e altrui limiti, l'aiuto vicendevole e la mediazione dei bisogni, l'assunzione di responsabilità anche finalizzata alla soluzione di problemi, la leadership, il rapporto con un sistema di regole e con l'autorità, la capacità di adattamento all'ambiente circostante
  • Promuovere, attraverso il fare, la valorizzazione delle risorse di tutti e la scoperta di abilità diverse
  • Promuovere spazi di collaborazione tra soggetti territoriali - scuola, cooperative sociali, associazioni di disabili, ASL, Enti Locali, impegnati in politiche e azioni a favore di adolescenti e giovani, disabili e normodotati
  • Sensibilizzare il pubblico per favorire l’inclusione sociale dei ragazzi disabili e sviluppare strumenti di tutela dell’adolescenza

 

AZIONI E METODOLOGIA:

Il progetto, della durata di 12 mesi (agosto 2012 - luglio 2013), ha previsto lo sviluppo di 7 laboratori sperimentali - Civitavecchia, Como, Ferrara, Lecce, Livorno, Noto, Gaeta e Salerno - per la progettazione, costruzione e l'utilizzo di barche a vela ad opera di gruppi di ragazze/i disabili e normodotate/i (l'equipaggio), attori e beneficiari dell'intervento; i ragazzi sono stati coinvolti attivamente in tutte le fasi sperimentali.

Ogni gruppo/laboratorio ha sviluppato un'esperienza basata sulla compresenza di momenti di attività teorica (fase formativo/educativa che si ricollega alla filosofia della filibusta) e di ricerca con spazi di sperimentazione pratica (fase di progettazione condivisa), la cui efficacia è stata facilitata dalle competenze fornite da operatori ed esperti. Tutte le sperimentazioni sono state coordinate nazionalmente per favorire una logica di sistema, il monitoraggio al lavoro svolto in ciascun territorio e un costante scambio di informazioni.

La valutazione di impatto e della coerenza dei risultati rispetto agli obiettivi prefissati è stata condotta da professionisti esterni, seguendo tecniche di ricerca quali: analisi secondaria, interviste in profondità e focus-group, osservazione partecipante.

Al termine del progetto si è tenuto un varo collettivo di tutte le barche realizzate, al quale hanno partecipato 200 ragazzi. L'esperienza progettuale è contenuta in un book fotografico.

 

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