Progetti

DIFFERENZE 2.0

Laboratori sperimentali di educazione di genere nelle scuole medie superiori per prevenire e contrastare la violenza sulle donne

Durata: n. 12 mesi:  6 Giugno 2025 – 5 Giugno 2026

Territorio di intervento: Il progetto ha valenza nazionale/europea e si svolge in 7 Regioni italiane e altrettante Città: Basilicata (Potenza); Calabria (Castrovillari); Campania (Napoli); Emilia Romagna (Forlì); Puglia (Martina Franca – Comitato Uisp Valle D'Itria); Sardegna (Nuoro) Sicilia (Enna).

Proponente / Coordinatore: UISP APS

Ente finanziatore: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità- Avviso Violenza 2022

SINTESI:
Il progetto DIFFERENZE 2.0 intende mettere a frutto e sviluppare ulteriormente la buona pratica del progetto nazionale DIFFERENZE finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ex Art.72/DL03-07-2017 e realizzato da UISP nell’annualità 2021-2022 in partenariato con la rete dei centri antiviolenza DiRe – Donne contro la violenza.
Alla base del progetto vi è la constatazione che, nonostante gli innegabili progressi conseguiti negli ultimi decenni e i tanti passi compiuti dalla comunità internazionale per porre la tematica all'ordine del giorno delle agende politiche, il fenomeno della violenza ai danni delle donne è ancora drammaticamente presente nel mondo attuale.
A monte di questo fenomeno, di comportamenti violenti e abusanti sulle donne, così come alla base delle disparità di genere in generale, si evidenzia un problema di natura culturale.
Nella nostra società, infatti, persistono ancora, profondamente radicati, elementi di una cultura che definisce le caratteristiche del maschile e del femminile e dei relativi ruoli nella società sulla base di pregiudizi e stereotipi di genere, dalla forte portata discriminatoria nei confronti delle donne.
Il progetto DIFFERENZE 2.0, intende pertanto proporre percorsi educativi nelle scuole medie superiori e promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione volta alla prevenzione primaria della violenza maschile sulle donne attraverso un lavoro di emersione degli stereotipi di genere e la promozione di una cultura del rispetto tra uomo e donna.
Ripartendo dalla buona pratica della precedente edizione del progetto, si intende riproporre in 7 città italiane la struttura di base, e al contempo introdurre nuovi contenuti e nuovi focus, anche alla luce dei bisogni emersi tra i giovani nel progetto precedente, col fine di potenziare e completare l’azione di informazione, sensibilizzazione ed emersione degli stereotipi di genere che sono all’origine della violenza maschile sulle donne

 OBIETTIVI:

  1. Prevenire e contrastare di ogni forma di violenza maschile sulle donne, fisica psicologica, economica, lesioni o abusi, abbandono, maltrattamento o sfruttamento;
  2. Promuovere, incentivare ed educare ad un linguaggio inclusivo con l’obiettivo di rimuovere sessismo e misoginia dalle relazioni verbali e dalla cultura relazionale;
  3. Promuovere relazioni fondate sul principio di uguaglianza sostanziale e di parità di diritti tra uomini e donne;
  4. Stimolare nei giovani un percorso di riflessione, formazione e crescita personale volto a scardinare stereotipi di genere
  5. Favorire l’emersione di dimensioni sottostimate del fenomeno (es. violenza di genere in ambito sportivo, nuove forme di violenza di genere legate al web e ai social media come Sexting, Revenge Porn, Trickery, Bullismo, Cyberbullismo, ecc.);

AZIONI PROGETTUALI:    
Il progetto prevede l'attivazione di 7 laboratori sperimentali di co-progettazione nelle scuole secondarie di secondo grado di altrettante città italiane, dove circa 350 ragazzi e ragazze (13-19 anni) verranno coinvolti in incontri a carattere teorico-pratico articolati in 3 distinti momenti:
1) moduli formativo/didattici di natura teorica (incontri con esperti e referenti di settore),
2) moduli pratici (role-playing e animazione sportiva)
3) campagna di comunicazione e sensibilizzazione sul tema della violenza di genere autogestita (secondo l’approccio della peer education)

Beneficiari diretti dell’azione di formazione saranno anche i/le referenti del mondo della scuola (dirigenti scolastici/che, insegnanti, personale ATA, psicologi/ghe e operatori/trici degli sportelli di ascolto e referenti bullismo/cyberbullismo presenti nelle scuole) e gli/le operatori/trici e gli/le educatori/trici coinvolti/e nel progetto.
La scelta di lavorare sui linguaggi, quello corporeo e quello comunicativo dei social media, fonda le sue radici nella consapevolezza che una cultura crea, mantiene e trasmette i suoi stereotipi soprattutto attraverso i linguaggi, e per poterli scardinare bisogna iniziare da lì.

Al servizio del percorso sul linguaggio corporeo viene messo lo sport (in particolare le discipline orientali e tecniche  di dialogo corporeo): si prevede di utilizzare tecniche di role-playing e di linguaggio corporeo e motorio come strumenti di riflessione e crescita personale, poiché consentono di approfondire rispettivamente la conoscenza del proprio comportamento (con l'emersione di stereotipi radicati) e del proprio corpo, delle proprie risorse emotive e psicologiche.
Il lavoro sul linguaggio comunicativo, invece, viene svolto attraverso il coinvolgimento dei giovani nella conduzione di una campagna di comunicazione su canali social, ideata dai giovani per i giovani, sui temi delle disuguaglianze di genere e per favorire relazioni basate sul rispetto.
I giovani, inoltre, sempre secondo un approccio peer to peer, vengono resi protagonisti attraverso la presa in carico e la co-progettazione di azioni rivolte ai loro pari e al territorio (flash mob di lancio, eventi di piazza finali).

 RISULTATI:

Dall’implementazione del progetto ci si attendono i seguenti risultati:

  1. Crescita del livello di conoscenze, informazione e sensibilizzazione dei/delle 350 giovani partecipanti sui temi della violenza maschile sulle donne; Empowerment dei/delle partecipanti
  2. Crescita delle competenze di staff di progetto, operatori e operatrici, formatori e formatrici, educatori ed educatrici Uisp e di soggetti terzi sui temi in oggetto e sulle tecniche di lavoro con il target giovanile (tecniche di Role-playing, linguaggio corporeo, giochi cooperativi, conduzione di campagne di comunicazione sui canali social
  3. Crescita delle competenze degli operatori e delle operatrici scolastici/che (insegnanti/dirigenti/personale ATA, psicologi/ghe e operatori/trici degli sportelli di ascolto, referenti bullismo e cyberbullismo) sul tema della violenza maschile sulle donne

 

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