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E-Spin: pronta la pubblicazione rivolta ai migranti per diventare volontari in ambito sportivo

L'Handbook è stato appena pubblicato grazie al progetto Europeo E-Spin di cui l’Uisp è partner
“Le società europee sono cambiate velocemente, ed i segni di questo cambiamento sono visibili in tutto il continente, attraverso la diversità di lingue che si possono ascoltare per la strada o osservando i differenti usi e costumi presenti nelle città. […] “Aiutando” la comunità o spendendo il tuo tempo libero per aiutare gli altri come volontario, svolgerai un ruolo chiave nella comunità, per tenere insieme le persone e farle lavorare con un obiettivo comune”. Con queste parole si apre l’introduzione dell’ “Handbook on volunteering of migrants in sport club and organisations”, appena pubblicato grazie al progetto Europeo E-Spin – European Social Inclusion Network, di cui l’Uisp è partner insieme ad organizzazioni di altri sei paesi europei: Austria, Finlandia, Germania, Irlanda, Portogallo e Ungheria.

Il manuale è “il risultato di tavole rotonde, focus group incontri tra Ong e migranti in diversi paesi europei, ed è diviso in due parti: nella prima si danno consigli ed informazioni ai migranti che vogliono praticare volontariato in ambito sportivo, nella seconda si trovano indicazioni e suggerimenti destinati ai club sportivi che vogliono “reclutare” tra i loro volontari ragazze e ragazzi migranti”.

Nella prima parte ad esempio è possibile trovare una griglia per aiutare a capire per cosa proporsi come volontario, con l’elenco delle figure che possono collaborare in una società sportiva di base (dall’allenatore all’autista, dal comunicatore al tesoriere), cosa è richiesto e che competenze si devono avere. Ci sono inoltre indirizzi utili e “domande da porsi” per capire cosa si vuole fare e come, e per districarsi tra diritti e doveri del volontario.
La seconda parte, dedicata alle società sportive, spiega come si può “reclutare” un volontario, con particolare attenzione ai migranti, cosa fare per rendere il proprio club accogliente e privo di barriere culturali, come organizzare i volontari e come orientarli su uno specifico compito. Nella parte sull’uso della lingua si invita ad esempio a parlare lentamente, preferibilmente non al telefono, a non usare acronimi o frasi dialettali, e soprattutto non pensare che la persona sia ignorante se non capisce acronimi o espressioni gergali”.

La guida è in lingua inglese, ed è disponibile anche in formato pdf a questo link oppure scrivendo al coordinatore italiano del progetto, all’indirizzo l.mousa@uisp.it

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