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Il progetto Capitan Uncino: le vele dell'inclusione

"Capitan uncino: in mare aperto per tutte le abilità", il nuovo progetto nazionale Uisp, nato all'interno della Legge 383/2000 di promozione sociale.

"Capitan uncino: in mare aperto per tutte le abilità", il nuovo progetto nazionale Uisp, nato all'interno della Legge 383/2000 di promozione sociale. L'idea che lo anima è che lo sport rappresenti uno strumento di aggregazione e integrazione sociale. In particolare la vela, intesa sia come sport che come attività didattica e formativa, costituisce un valido strumento di integrazione tra ragazzi disabili e normodotati e di corretto sviluppo della personalità, ponendosi così anche a tutela dei rischi di devianza degli adolescenti. Il progetto prevede lo sviluppo di otto laboratori sperimentali su tutto il territorio nazionale per la costruzione e l'utilizzo di barche a vela ad opera di gruppi di ragazzi disabili e normodotati. I ragazzi saranno coinvolti attivamente, dalla progettazione alla realizzazione, fino al varo e all'utilizzo delle barche. Ogni gruppo vivrà un'esperienza basata sulla compresenza di momenti di attività teorica e di ricerca con spazi di sperimentazione pratica, aiutati da un coordinatore locale e dalle competenze fornite da operatori ed esperti. 
La vela consente la valorizzazione delle risorse di tutti, sulla base delle potenzialità di ognuno. Le difficoltà e gli ostacoli propri della vita in barca sono comuni sia ai normodotati che ai disabili, e diventano occasioni di dialogo e comunicazione, di reciproca comprensione e di confronto, favorendo il consolidamento del senso di condivisione. 
Obiettivi principali del progetto sono favorire l'inclusione sociale dei ragazzi disabili, sviluppare strumenti di tutela dell'adolescenza, promuovere spazi di collaborazione tra soggetti territoriali, quali, la scuola, le cooperative sociali, le associazioni di disabili, le ASL, gli Enti Locali, impegnati in politiche e azioni sociali a favore di adolescenti, giovani e disabili.

Le città coinvolte sono Como, Ferrara, Livorno, Orvieto, Roma e Civitavecchia, Salerno, Lecce e Noto (Sr). Saranno circa 640 i ragazzi e le ragazze, tra disabili e normodotati, dai 13 ai 20 anni, che parteciperanno e animeranno i laboratori, mentre circa venti persone, tra coordinatori locali, istruttori/operatori ed esperti parteciperanno al corso di formazione.

Il progetto ha contribuito a portare l'Uisp sul podio della progettazione sociale, all'interno della graduatoria della Legge 383/2000 di promozione social (pdf) sui progetti ammessi a finanziamento, meritando il terzo posto per il 2012.

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