Progetti

TERZO TEMPO

Attività educative e sportive negli Istituti penali minorili

Durata: 36 mesi: 14 settembre 2012 - 13 settembre 2015

Territorio di intervento: Il progetto ha valenza nazionale e si svolge in diverse città ed Istituti penali di  6 Regioni italiane:

  1. CALABRIA: Catanzaro: IPM “Paternostro” – Area Penale esterna,  Comunità e Centri Educativi;
  2. CAMPANIA: Napoli, IPM “Nisida”, Area penale esterna;
  3. EMILIA ROMAGNA: Bologna, IPM “Pratello”;
  4. SARDEGNA: Cagliari, IPM “Quartuccio”, Area penale esterna;
  5. SICILIA: Palermo, IPM “Malaspina”, Area penale esterna, Comunità e centri educativi Catania, IPM “Bicocca”;
  6. TOSCANA: IPM Pontremoli Firenze, IPM “Meucci”

Partners: Enel Cuore Onlus – Fondazione con il Sud – Ministero della Giustizia, Dipartimento della Giustizia Minorile

Partners locali: Centri Giustizia Minorile di: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Piemonte-Liguria-Valdaosta, Sardegna, Sicilia, Toscana. IPM di Calabria, Campania, Emilia Romagna,  Piemonte-Liguria-Valdaosta, Sardegna, Sicilia, Toscana. Enti Locali.

 

Enti finanziatori: Enel Cuore Onlus – Fondazione con il Sud – Ministero della Giustizia, Dipartimento della Giustizia Minorile, Uisp Nazionale

 

SINTESI:

Progetto triennale è stato avviato nel 2012 e rivolto ai minori a rischio (2.000 minori in tre anni) e detenuti (circa 800 in tre anni) del Centrosud edel Nord. Lo Sportpertutti diventa in questi contesti così difficili un'opportunità per stimolare nuove e positive modalità di relazione tra i ragazzi e con gli altri, sostenerli nel tentativo di ricostruirsi una personalità e favorire lo scambio e il confronto con la realtà interna al carcere e quella esterna, in una prospettiva di rieducazione/riabilitazione.

La strategia dell'intervento riguarda due piani distinti ma interconessi in quanto entrambi orientati a risultati di medio-lungo periodo, le attività previste sono a forte caratterizzazione sociale, dalla formazione mirata all'inserimento lavorativo, all'istruzione, dallo sport all'educazione alla legalità. Quattro sono gli assi di intervento:

  1. Implementazione infrastrutturale presso otto istituti penali per i minorenni e due Centri socio-educativi per i minori; 
  2. Progettazione e avvio delle attività educative e sportive dell'Uisp negli istituti e nei centri;
  3. Interventi rivolti a minori dell'area penale esterna e a rischio devianza nei terriotri sedi delle strutture;
  4. Costituzione dei patti locali per la manutenzione delle strutture, la loro gestione e la messa a sistema delle stesse nell'ambito del welfare locale.

 

OBIETTIVI:

  • Rispondere ad un oggettivo bisogno infrastrutturale, determinato in modo particolare dalle politiche di rientro del debito pubblico e conseguentemente dai tagli ai bilanci dei ministeri;         
  • contribuire al percorso di reinserimento dei destinatari attraverso iniziative concrete nelle quali sperimentare virtuose integrazioni tra attività fisica ed educativa;
  • un risultato atteso nel breve periodo prevede che la partecipazione alle attività sportive e didattiche venga riconosciuta ai fini trattamentali e accreditata in sede di valutazione dei percorsi detentivi. Nel lungo periodo la partecipazione del Dipartimento per la Giustizia Minorile garantirà l’adozione del modello sperimentato dall’UISP che verrà acquisito e replicato (mainstreaming) come buona prassi in analoghe situazioni detentive.

 

AZIONI E METODOLOGIA:

  1. Progettazione esecutiva dell’intervento con il coinvolgimento di tutti gli operatori impegnati sul campo
  2. Progettazione e realizzazione di interventi infrastrutturali
  3. Stesura protocolli operativi per l’utilizzo degli impianti e delle attrezzature sulle quali si è intervenuti
  4. Organizzazione delle attività sportive mirate alla partecipazione ad eventi specifici intra ed extra murari dei destinatari (ad es. Vivicittà)
  5. Coinvolgimento diretto degli utenti sia nella fase di organizzazione che in quella di gestione vera e propria degli eventi secondo un modello di autoformazione condivisa dal e nel gruppo, nota come peer education
  6. Attività didattiche relative alla conoscenza delle principali nozioni di base: la comunicazione, il team building sportivo; la leadership; il contributo personale e conoscenze storiche su alcune delle principali discipline sportive con un focus sulle biografie di personaggi sportivi rappresentativi di modelli comportamentali positivi;
  7. Verifica e valutazione (attraverso rilevazioni dirette semistrutturare, questionari ed interviste, ex ante, in itinere ed ex post);
  8. Monitoraggio a livello nazionale da parte di una cabina di regia composta dai rappr mesi: esentanti del soggetto proponente e dai diversi soggetti co-finanziatori.

 

 

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