Progetti

Con il progetto Steps, l’Uisp si impegna nella tutela dei minorenni

“Un passo avanti per la costruzione di un sistema di tutela e protezione dei minori nello sport”. Intervengono L. Barra e D. Belloni

 

Hanno preso il via le azioni legate al progetto STePS, promosso da Save the Children, di cui Uisp è partner insieme al Csi. L’intervento lavorerà alla costruzione di un sistema di tutela e protezione dei minorenni nello sport, promuovendo la prevenzione e protezione di bambini e bambine da qualsiasi forma di maltrattamento, violenza e abuso perpetrati in ambito sportivo.

“L’Uisp è impegnata in questo ambito di lavoro già da tempo - racconta Loredana Barra, responsabile Politiche educative e inclusione Uisp e focal point nazionale del progetto - nel 2003 abbiamo formulato la Carta dei diritti dei bambini e bambine nello sport e nel 2012, grazie alla collaborazione con Save the Children, ci siamo dotati di una nostra Policy. Dal 2017 inseriamo nei nostri percorsi formativi obbligatori il tema della policy, il codice di condotta e la prevenzione, per rafforzare la consapevolezza, sia all’interno della nostra organizzazione sia verso le reti territoriali, nell'applicazione di misure di protezione e di tutela per i minorenni. Ma purtroppo non basta, i giornali ce lo ricordano tutti i giorni: questo non è un tema su cui abbassare la guardia e il progetto Steps rappresenta un ulteriore passo avanti nella tutela e protezione dei minorenni”.

Il progetto interviene attraverso tre macro azioni: costruzione di policies, procedure e strumenti di tutela contro maltrattamento e abuso di bambini/e, in ambito sportivo; formazione e capacity building degli operatori/professionisti in merito agli standard e procedure di CSG ed empowerment di bambini/e e ragazzi/e e di adulti di riferimento; rafforzamento della consapevolezza delle organizzazioni sportive rispetto al proprio ruolo nel garantire misure di tutela e protezione e nell’influenzare le proprie reti territoriali nell’applicazione di tali misure.

Delia Belloni, coordinatrice Uisp del progetto, ci racconta il percorso svolto fin qui: “L’Uisp ha coinvolto nel progetto i comitati di Genova e La Spezia, mentre il Csi lavorerà con i territori di Bergamo e Lecco. In un primo periodo le azioni preparatorie si sono svolte all’interno del gruppo mentre a settembre si è tenuto un incontro a Roma con Save the Children e i referenti territoriali, per l’Uisp Andrea Viari del comitato di Genova e Alessandro Sturlese dell’Uisp La Spezia. La prima azione rivolta all'esterno si è svolta a fine novembre, quando siamo entrati in contatto con bambini e bambine e adolescenti delle società sportive Uisp che si sono rese disponibili, per chiedere loro come vivono la palestra e l’attività che fanno. Abbiamo parlato con ragazze e ragazzi che praticano le attività più varie, dai vogatori alle arti marziali al basket. L’obiettivo di questi incontri era capire cosa l’Uisp e le sue società sportive mettano in campo per garantire la tutela del minore, cosa si fa già e cosa si potrebbe implementare per proteggere i più piccoli. Il nostro intento è riflettere e riconoscere l’abuso in tutte le sue forme, non solo sessuale: esistono mille sfumature nel modo di rapportarsi ai minorenni che possono nascondere un abuso o un maltrattamento difficile da cogliere, per questo abbiamo scelto di consultare i diretti interessati”.

La seconda parte inizierà a gennaio con il percorso formativo e di sensibilizzazione rivolto ad operatori e dirigenti di società, per illustrare il Child safeguarding e come l’Uisp lo interpreta per implementare il sistema di policy già esistente. “Lavoreremo su esempi concreti - prosegue Belloni - utilizzando le parole dei bambini. Non è facile riconoscere il comportamento abusante, quindi vogliamo raggiungere più Asd e Ssd possibili per allargare la conoscenza sul tema. Dopo la formazione gli operatori andranno ad applicare le considerazioni e le nuove consapevolezze raggiunte nel lavoro con i bambini”.

“La costruzione e l'implementazione di misure di tutela e protezione dei minorenni devono rispettare degli standard internazionali, per questo vogliamo costruire procedure più chiare, strumenti e buone pratiche applicabili al nostro mondo e alla nostra struttura territoriale, coinvolgendo anche le Asd e Ssd affiliate. A questo scopo verranno formati focal point centrali e operatori che possano trasmettere queste misure e strumenti a tutti gli affiliati e verrà prodotto un toolkit, che sarà diffuso in modo capillare a tutte le nostre realtà”, conclude Loredana Barra. (Elena Fiorani)

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