Proseguono le attività portate avanti dai Comitati territoriali Uisp dedicati ai progetti di Sport e Salute e rivolti a tutte le persone, dai più piccoli ai più grandi. Obiettivo? Lottare contro la sedentarietà, migliorare gli stili di vita ed educare le nuove generazioni alla pratica sportiva.
In questo nuovo approfondimento siamo andati in Sardegna, precisamente a Oristano, dove Francesca Pisano, responsabile comunicazione del Comitato, ha tracciato il bilancio dei quattro progetti, con particolare focus su quelli in corso di svolgimento come Uno, Due, Tre Sport! e Chi gioca in prima base, rivolti alla fascia d’età più piccola.
“Il nostro Comitato – esordisce Francesca – ha aderito a tutti e quattro i progetti di Sport e Salute. Il primo ad essere stato concluso a fine luglio è stato Mi.Gio.Act. – Mi muovo, gioco, sono attivo - finanziato da Sport e Salute S.p.A. e sostenuto dal Dipartimento per lo Sport / Presidenza del Consiglio dei Ministri – che ha visto il coinvolgimento di 10 partecipanti over 60 impegnati nelle attività di ginnastica dolce e gruppi di cammino, attività che hanno la necessità di essere supportate e promosse nel nostro territorio”. Il progetto, inoltre, ha coinvolto i partecipanti in due giornate di campus residenziali con due escursioni nell’area archeologica di Tharros e nell’area marina protetta del territorio, riscuotendo un grande interesse ed entusiasmo.
“I bambini e gli adolescenti, invece – prosegue Francesca – sono stati coinvolti nei progetti Un Due Tre Sport! e Chi gioca in prima base - progetti Uisp finanziati da Sport e Salute Spa in collaborazione con il Dipartimento per lo Sport / Presidenza del Consiglio dei Ministri. Attualmente i due progetti sono in corso di svolgimento e sono stati assegnati a due nostre società affiliate che svolgono attività rispettivamente di pallacanestro, Nuovo Basket Oristano, e nuoto, società Gymnica Oristano”.
Un Due Tre Sport! e Chi gioca in prima base sono stati i progetti che hanno coinvolto la fascia d’età giovanile, che va nuovamente educata al movimento. “Il periodo del Covid ha lasciato dei segni indelebili nei giovani, creando insicurezze sia nelle relazioni sia nella sfera sociale dei bambini – sottolinea Francesca – alcuni di loro avevano paura del contatto fisico con gli altri. Questa paura però è stata superata grazie al gioco, allo sport e alla complicità. Lo sport è fondamentale, non solo perché azzera le differenze, ma perché permette ai bambini più timidi di mettersi in gioco e di superare i propri limiti”.
Fondamentale è il rapporto tra partecipante e istruttore. Un rapporto di fiducia e di ascolto che aiuta a creare motivazione e continuità nella pratica sportiva. “L’istruttore – spiega Francesca – non è solo una persona competente che ti insegna uno sport e ti motiva, ma è una guida e un supporto durante l’allenamento perché sa cosa fare, come far crescere tecnicamente un allievo e quali sono le situazioni pericolose da evitare. Insegna a rispettare le regole e i valori fondamentali che resteranno nel bagaglio personale di ogni giovane, che potrà riutilizzarli a scuola, nel lavoro o in famiglia”. Un feedback positivo arriva anche dagli operatori che hanno mostrato quanto questi percorsi abbiano permesso ai diversi destinatari di partecipare con entusiasmo ad attività che altrimenti non avrebbero potuto fare.
Uno dei progetti di maggior successo del Comitato di Oristano è stato Attivati! Stili di vita attivi contro la sedentarietà - finanziato da Sport e Salute Spa – che ha intercettato la popolazione migrante grazie alla collaborazione con la scuola CPIA di Oristano. “Abbiamo collaborato con l’assistente sociale del nostro comune – racconta Francesca – che ci ha fornito i nominativi di alcune famiglie con dei bisogni particolari. I bambini hanno preso parte alle attività del nostro centro multisport”. Il progetto prevedeva 48 ore di attività gratuita, ma durante quel periodo i genitori e i bambini erano così felici che hanno chiesto di frequentare il centro per più giorni. “Vedendo il loro entusiasmo siamo stati felici di aiutarli come Comitato e li abbiamo invitati a partecipare in maniera regolare. Anche gli altri progetti sono andati molto bene e sappiamo che diversi bambini continueranno le attività anche per questa nuova stagione”.
“Il percorso fatto fino a qui – conclude Francesca – è stato costante ed entusiasmante. Tutti i partecipanti, (bambini, ragazzi, over 60) hanno partecipato alle attività e sono rimasti molto soddisfatti. Nello specifico, per i bambini, c’è chi ha aveva paura dell’acqua ed è riuscito a nuotare senza braccioli, chi non sapeva palleggiare ha imparato e chi aveva situazioni familiari difficili ha conosciuto nuovi amici con cui divertirsi e giocare, tornando a casa con uno sguardo meno triste e meno pensieri”. (di Sergio Pannocchia)
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