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Andrea Costa: "La sedentarietà è un'emergenza sanitaria"

Il Sottosegretario al ministero della Salute, alla presentazione della ricerca condotta da Uisp e Svimez, ha evidenziato l'urgenza del tema

 

Non usa mezze parole il sottosegretario al Ministero della salute, Andrea Costa, quando definisce la situazione della sedentarietà nel nostro Paese, in particolare al Sud: si tratta di una vera e propria emergenza.

Costa è intervenuto alla presentazione della ricerca promssa da Uisp e Svimez con il sostegno di Sport e salute Spa, svolta mercoledì 23 marzo a Roma, nella sala conferenze dello stadio Olimpico.

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“Dobbiamo avere il coraggio di affermare che siamo di fronte ad un’emergenza - ha detto il sottosegretario - i dati emersi dalla ricerca fotografano una situazione che va oltre il problema, e quindi va affrontata con strumenti straordinari. La politica deve prendere consapevolezza di questa realtà e lo sta già facendo, si sta affermando un nuovo approccio che abbina la salute allo sport e all’attività motoria, sicuramente una prospettiva nuova rispetto al passato. I dati che avete raccolto mettono ancora più in evidenza il quadro drammatico che abbiamo di fronte”.

Costa, che è anche tesserato Uisp in Liguria, si occupa di corretti stili di vita e si è dichiarato molto coinvolto nella battaglia contro la sedentarietà, che l’Uisp conduce ormai da anni. “Grazie all’Uisp per quello che fa sul territorio, in modo capillare: anche in situazioni di difficoltà permette di fare sport a tante ragazze e ragazzi. Io mi sento impegnato su questi temi e voglio condividere un percorso con voi, per farlo c’è bisogno di una politica che ascolti e recepisca le istanze, e chi tocca con mano la situazione può fornire utili contributi per prendere decisioni importanti. Quindi penso che la politica abbia estrema necessità di momenti di confronto come questi, perchè aiutano a prendere coscienza dello stato delle cose e ad avviare un lavoro per arrivare a fornire insieme delle risposte. Sicuramente qualcosa si sta muovendo ma siamo di fronte ad una nuova sfida e dobbiamo cogliere le opportunità a disposizione per ridisegnare insieme un sistema diverso che possa dare le giuste risposte. La ricerca rappresenta un patrimonio e buon punto da cui partire per condividere le strategie migliori”. 

Il sottosegretario Costa ha messo in fila tre livelli su cui è necessario intervenire per riuscire ad apportare delle modifiche concrete al nostro sistema sportivo sociale e di base: “C’è un tema legato alle infrastrutture e una risposta al problema dell’impiantistica arriverà dai fondi del Pnrr; c’è un problema fiscale, e su questo raccolgo le sollecitazioni arrivate in questa sede che propongono agevolazioni per le famiglie e sostegni per le società sportive, ma bisogna andare anche oltre, fino ad arrivare alla prescrizione medica dell’attività motoria; questo sarebbe un vero salto culturale ed in alcune Regioni italiane è già stato sperimentato. Infine, c’è un tema culturale: è necessario trasmettere una nuova cultura del movimento e i valori dello sport, partendo dalla scuola. Ad esempio oggi in Italia non esiste l'insegnante di attività motoria e questo non è accettabile”.

La ricerca ha inteso anche stimare l’impatto economico del fenomeno della sedentarietà sul sistema sanitario nazionale: mediamente, chi pratica regolarmente attività sportiva, vede ridotta la propria spesa sanitaria di 97 euro. “Crescere nello sport significa non solo prevenzione sanitaria, ma anche crescere in valori e condivisione delle regole, inclusione sociale: tutti valori che aiutano a costruire una società migliore. Quindi investire nello sport significa investire nella comunità, oltre che in salute. Ora siamo di fronte ad una svolta e ad un'opportunità: tra gli insegnamenti che ci ha lasciato la pandemia uno in particolare ci avverte che davanti alle grandi sfide c’è bisogno di fare squadra e che tutti si sentano protagonisti dei cambiamenti. E’ compito della politica mettere tutti quelli che possono portare un contributo nelle condizioni di farlo. Da parte mia c’è la massima disponibilità, al Ministero abbiamo istituito un tavolo specifico, “La salute nello sport”, e vogliamo investire in questo settore. Io sono qui perchè condivido le vostre sollecitazioni, con la consapevolezza che siamo di fronte ad una vera emergenza sanitaria: se non interveniamo ora il quadro dei prossimi anni sarà drammatico. Il nostro percorso sarà vincente solo se lo percorreremo insieme: ognuno di noi può portare un contributo importante perchè non c’è salute senza sport e non c’è sport senza salute”.  

Sollecitato dal giornalista della Gazzetta dello sport, Valerio Piccioni, Andrea Costa ha affrontato anche il tema delle risorse a disposizione per affrontare la questione. “Il Pnrr prevede 700 milioni di euro per l’impiantistica e 300 per le scuole, è possibile individuare un approccio ulteriore che consenta di aggredire questa emergenza?”, ha chiesto Piccioni.

“Oggi abbiamo delle opportunità anche dal punto di vista delle risorse - ha risposto Costa - Qualcosa è già stato previsto nel Pnrr ma si può prevedere anche altro. Parliamo di sport in termini di prevenzione sanitaria, quindi ci sono altri settori interessati e opportunità da condividere. Lo possiamo fare se ci convinciamo che non si può separare lo sport dalla salute e dai corretti stili di vita, dobbiamo trovare altre opportunità di investimento che diano risposte in termini di salute, favorendo contestualmente l’attività sportiva. Si può partire dall’impiantistica ma ci sono mille altre sfaccettature da approfondire se vogliamo dare sostegno alle famiglie riconoscendo il valore sociale dello sport. Quindi dobbiamo puntare a nuovi investimenti che esulano da quelli specifici riferiti all’impiantistica, pensiamo a riqualificazione urbana, palestre della salute, spazi innovativi che possano offrire opportunità alle comunità. Esistono interventi diversi che possono dare risposte alle emergenze che sono uscite oggi”. (Elena Fiorani)

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