L'Osservatorio nazionale contro le discriminazioni nello sport è nato più di un anno fa, grazie al protocollo d’intesa siglato a Roma presso la sede dell’UNAR-Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali tra il direttore dell’Unar Triantafillos Loukarelis, l'ex presidente della Uisp Vincenzo Manco ed il vicepresidente dell’associazione Lunaria Duccio Zola. Tuttavia la pausa imposta dalla pandemia ne ha bloccato l'operatività e l'Osservatorio è stato messo in stand by. Ora, con il miglioramento della situazione epidemiologica, riparte e prende nuova vita, con un omaggio anche nel nome al compianto Mauro Valeri, sociologo che ha concentrato i suoi studi sui fenomeni del razzismo e della xenofobia, in particolare legati al mondo dello sport. La riunione di avvio si svolgerà la prossima settimana.
"L'Osservatorio nasce dalla necessità di capire e analizzare il problema della discriminazione nel mondo dello sport. A livello europeo mancano statistiche esatte sugli episodi di discriminazione. Anche l'Unar, che ha un suo osservatorio sulle discriminazioni, ha difficoltà a ricevere le denunce", dice Daniela Conti, responsabile delle politiche per l'interculturalità e la cooperazione Uisp Nazionale. "Partendo da questi presupposti e dalle difficoltà nel reperire le denunce, è nata l’idea di costituire un Osservatorio nazionale sulle discriminazioni in generale: razzismo, omofobia, questioni di genere e religione, concentrandosi sul mondo dello sport a tutti i livelli. Gli episodi più eclatanti finiscono sui giornali, ma il fenomeno è vivo anche negli stadi di periferia, e non viene mai censito. Il rischio è una sottovalutazione del fenomeno", prosegue Daniela Conti. Da qui, il coinvolgimento di Lunaria, associazione che raccoglie episodi di razzismo, non solo sportivi. Inoltre, quest'anno, la Uisp ha ottenuto un finanziamento da parte dell’Unar per un progetto pilota: si avvierà una sperimentazione in 10 città, con altrettanti comitati Uisp, per la raccolta di dati sugli episodi di discriminazione. Sarà proprio Lunaria a creare un format per la raccoltà delle informazioni, mentre l'Unar costruirà un database nazionale specifico sulla raccolta delle discriminazioni.
"L'Osservatorio ha come obiettivo anche fare sensibilizzazione sul territorio. Puntiamo molto sulla formazione dei nostri comitati e dei nostri educatori sportivi. La nostra idea è riuscire ad avere un coordinatore unico che si occupi di coadiuvare tutti gli attori dello sport, dall’allenatore, all’atleta, alla famiglia, al direttore e ricevere da loro un feedback sulla questione delle discriminazioni", conclude Daniela Conti. (Chiara Feleppa)
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