Progetti

Capitan Uncino Uisp: per cantieri ed equipaggi è ora di ripartire

Con il progetto di Uisp e Fondazione Vodafone ragazzi con e senza disabilità costruiranno sei barche a vela. Intervengono Loris Causin e Franco Murrone

E nell’Italia che riparte, anche i cantieri di Capitan Uncino tolgono i teloni e rimettono mano agli scafi, che significa scartavetrare, rifinire, verniciare e poi armare le sei derive del progetto Capitan Uncino, promosso dall’Uisp e co-finanziato da Fondazione Vodafone nell'ambito del bando OSO 2019 e realizzato con la collaborazione del Settore di attività Vela Uisp.

Ricorderete che prima del lockdown era iniziata la costruzione delle barche sulla base di kit di montaggio predisposti dalla Vela Uisp e poi inviati a tutti i comitati Uisp coinvolti: Civitavecchia, Salerno, Lecce, Pesaro-Urbino, Brescia e Iblei (territorio di Ragusa). Dalla fine dello scorso anno e dopo la riunione di avvio era iniziata la costruzione vera e propria ed erano partiti i laboratori sportivi e formativi, per trasmettere nozioni sulla navigazione a vela e sui principi della filibusta. Gruppi di ragazzi con disabilità e senza, insieme a ragazzi delle scuole e associazioni del territorio avevano iniziato la realizzazione degli scafi, seguiti da maestri d’ascia o falegnami esperti. “Si tratta di un progetto che ha forti valenze sociali – dice Loris Causin, responsabile nazionale Vela Uisp – ogni Comitato si sta rimettendo in moto per completare il lavoro in vista del varo nazionale. Sappiamo che i ragazzi si stanno impegnando in ogni città e ringrazio tutti i dirigenti e volontari Uisp dei Comitati per il loro contributo. Si tratta di cantieri aperti, per imparare gli uni dagli altri, proprio come avviene in un’equipaggio di vela”.

Ora che i lavori sono in via di ripresa, siamo andati in uno di questi cantieri, quello di Lecce, per la precisione a Tripuzzi, a pochi chilometri dal capoluogo, per capire a che punto sono i lavori. Lo abbiamo fatto con uno dei coordinatori territoriali del progetto, Franco Murrone, che ci ha illustrato lo stato dei lavori. Come si può vedere dalle immagini, lo scafo è praticamente ultimato e mancano pochi dettagli da ultimare con i ragazzi.

GUARDA IL VIDEO CON LA BARCA IN COSTRUZIONE A LECCE

“Eravamo in dirittura d’arrivo prima del lockdown, ci siamo fermati qualche mese anche se i rapporti e le consultazioni tra i ragazzi sono continuati a distanza: come la chiamiamo? Con che colore verniciamo lo scafo? Aspetti non secondari che hanno contribuito a tenere unito il gruppo”.

“Ora riprendiamo a lavorare sullo scafo, insieme ai due maestri d’ascia e ai ragazzi divisi in piccoli gruppi, col supporto del Comune di Tripuzzi, dell’Associazione Bla Bla Bla, del Circolo Velico Maestrale e della casa famiglia Ambarabà. Sin dall’inizio abbiamo tenuto fermi alcuni criteri costruttivi, legati alla robustezza della barca e alla sicurezza. Uno degli aspetti più positivi di questo progetto è la forza del gruppo, la voglia di collaborazione che si crea tra i ragazzi. Sia nella realizzazione della barca, che significa anche capire da vicino come funziona, sia nella divisione dei ruoli e nella cooperazione, che sarà importante quando si passerà dalla teoria alla pratica e si cominceranno a formare gli equipaggi”.

Le barche saranno uguali per tutti gli equipaggi, 3.8 mt di lunghezza, da personalizzare e decorare a piacimento. Dall’apertura dei kit alla costruzione degli scafi, alle scuole di vela sino alla navigazione e alla festa di varo, tutte le fasi sono state concepite per essere vissute con gioia e partecipazione da tutti i ragazzi, con e senza disabilità.                        (di Ivano Maiorella)

 

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