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"Differenze" si presenta nelle città coinvolte dal progetto Uisp

Sabato 23 ottobre a Martina Franca la presentazione del progetto con l'Uisp Valle d'Itria. Il 16 ottobre si è tenuta la presentazione a Cassano Jonio (Cs)

 

Il progetto “Differenze” – Laboratori sperimentali di educazione di genere nelle scuole medie superiori per contrastare la violenza sulle donne, entra nel vivo con i percorsi formativi, informativi e con i laboratori sportivi e corporei inseriti nel Piano triennale dell’offerta formativa delle scuole.

Sabato 23 ottobre alle 10.30, nella Sala Consiliare del Palazzo Ducale di Martina Franca, si terrà la presentazione alla presenza delle ragazze e i ragazzi dell'IISS Leonardo Da Vinci, organizzata dall'Uisp Valle d'Itria. A raccontare nel dettaglio l'iniziativa, tutti i partner coinvolti: interverranno Franco Ancona, sindaco di Martina Franca; Adele Quaranta, dirigente scolastica Leonardo Da Vinci; Anna Kooreman; presidente comitato Uisp; Paola Cellamare, centro antivioplenza Rompiamo il silenzio. Per il programma clicca qui

Sabato 16 ottobre si è tenuta la presentazione del progetto a Cassano Ionio, nel cosentino, presso l'aula magna dell’Istituto “Erodoto di Thurii”, con la presidente Uisp Castrovillari, Ilaria Oliva. "Si tratta di 14 laboratori sperimentali condotti da esperti e professionisti. Oltre alle psicologhe del centro antiviolenza Roberta Lanzino di Cosenza, interverranno gli avvocati che illustreranno la funzione del "Codice Rosso" e simuleranno un processo penale. E' previsto anche il contributo di giornalisti e operativi sportivi", ha detto Ilaria Oliva. 

L'incontro è stato moderato dalla giornalista Anna Rita Cardamone. Hanno portato i  saluti Lino Notaristefano, presidente del consiglio comunale Cassano All'Ionio, Annamaria Bianchi, assessore alla cultura del comune Cassano All'Ionio e il sindaco della Città delle Terme Gianni Papasso. Sono intervenuti Anna Liporace, dirigente dell'istituto; Erika Gallo, psicoterapeuta del centro antiviolenza Roberta Lanzino; l'avvocato Michele Diodati; monsignor Francesco Savino; Graziella Ciappetta, referente progetto Differenze;  Chiara Gravina, avvocata e delegata del Centro Antiviolenza Roberta Lanzino.  

“E’ importante insegnare agli studenti che la differenza non deve essere vista come minaccia ma piuttosto come una risorsa. I ragazzi devono imparare che l’altro deve essere rispettato e che siamo tutti uguali”, ha detto Anna Liporace. A seguire, le parole di Erika Gallo, che ha ricordato la drammaticità dei recenti e tristi fatti di cronaca: “Purtroppo la cronaca ci ricorda ogni giorno la crescita dei femminicidi. Si parlava di un femminicidio ogni tre giorni, oggi la cronaca ci racconta un fenomeno quotidiano e sappiamo che questo aumenta proprio nel momento in cui la donna cerca di riscattarsi rispetto ad un progetto di libertà”. Michele Diodati, penalista del foro di Castrovillari, ha invece ricordato l’importanza del Codice Rosso, approvato il 17 luglio 2019, che ha introdotto tempi più rapidi per il processo, pene più dure e soprattutto introduzione di nuovi reati: “Il codice rosso interviene proprio di fronte ad una situazione di urgenza, si traduce in un immediato coinvolgimento, tanto della P.G. che del Pubblico Ministero che, in presenza di un reato di questo tipo, sono tenuti in tre giorni a convocare la persona offesa e ad adottare tutti quei provvedimenti che evitano che quella determinata situazione possa finire in dramma”. Presente anche Francesco Savino, vescovo della diocesi di Cassano Ionio: "Anche la Chiesa in certe situazioni ha da farsi perdonare. La violenza è la forma peggiore del nostro vivere la vita e soprattutto del nostro vivere le relazioni con gli altri. La donna è diventata in qualche modo un capro espiatorio su cui spesso si scaricano tutte le nostre nevrosi, tutte le nostre contraddizioni socio culturali. La chiesa attiva sempre processi di accompagnamento educativo". 

I dati ci raccontano che nel 2020 sono state accolte nei centri antiviolenza circa 20.000 donne. Nella maggior parte dei casi, si trattava di violenze perpetrate dai partner. Durante la pandemia da Covid-19, il numero delle persone che si sono rivolte ai centri antiviolenza è aumentato dell’80%. Sono inoltre aumentate le richieste di aiuto da parte dei giovani fino ai 24 anni. Alla luce di questi dati, il progetto promosso dall’Uisp, in partnership con la Rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re e finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha l’obiettivo di contribuire a sensibilizzare i ragazzi sul tema, coinvolgendo 700 giovani delle scuole superiori in 14 città. 

Nel frattempo hanno preo il via anche le attività laboratoriali e di formazione previste dal progetto: per seguire tutti gli aggiornamenti e le notizie dalle città coinvolte è possibile seguire la pagina Facebook del progetto, in cui verranno pubblicate foto, video e materiali dalle città.

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