Il benessere dell’individuo al centro dei progetti avviati dalla Uisp e da Sport e Salute. Iniziate nel dicembre 2022, le attività sportive portate avanti in tutta Italia attraverso il contributo dei Comitati territoriali e Regionali Uisp, sono giunte quasi al termine.
Per approfondire al meglio le tematiche più importanti sostenute durante questa stagione sportiva, abbiamo coinvolto Massimo Gasparetto, responsabile politiche Uisp per la promozione della salute. “Subito dopo il periodo della pandemia, Sport e Salute ha messo a disposizione di tutto il sistema sportivo italiano, tra cui Enti di promozione sportiva, federazioni e comuni, alcune progettualità per stimolare la popolazione a ritornare al movimento”. Una fase molto propositiva che si è coniugata perfettamente con l’esigenza concreta di far muovere le persone fermate dal covid. “Queste opportunità – sottolinea Gasparetto – hanno trovato un importante sbocco nelle quattro progettualità che sono state rivolte, in diverse modalità, a tutte le fasce della popolazione”.
L’obiettivo primario di queste iniziative era quello di svolgere un ruolo importante nella lotta contro la sedentarietà, idea condivisa pienamente dalla Uisp che ha colto l’occasione di portare avanti una struttura progettuale con finestre temporali più ampie rispetto alle precedenti esperienze. “La risposta che abbiamo avuto è sicuramente molto positiva e ha dimostrato la nostra capacità di essere un sistema che lavora su più fronti in tutti i territori con tanto impegno. I dati che stiamo raccogliendo sono un’iniezione di energia e allo stesso tempo ci pongono di fronte alla sfida di fare in modo che queste siano anche occasioni di apprendimento. Come sistema associativo dovremo adesso cercare di riflettere per vedere che cosa, tra queste proposte messe in atto per una fascia di età che va dai bambini agli anziani, rimane dopo il processo di rendicontazione finale”.
I tre progetti del Fondo 80 milioni, Chi gioca in prima base, Mi.Gio.Act. e Un, Due, Tre Sport!, stanziati da Sport e Salute Spa in collaborazione con il Dipartimento per lo Sport / Presidenza del Consiglio dei Ministri, e il progetto Attivati! Stili di vita attivi contro la sedentarietà che rientra nei contributi ordinari 2020-2021 per gli enti di promozione sportiva finanziato integralmente da Sport e Salute Spa hanno contributo, oltre che alla lotta contro la sedentarietà, all’invecchiamento attivo e alla promozione della pratica sportiva. “Queste tematiche – risponde Massimo – sono fondamentali per noi. Gli interventi progettuali che stiamo concludendo hanno il compito di radicarsi nel tessuto delle nostre comunità. Per poterlo fare, c’è bisogno che siano sviluppati in un tempo lungo e devono essere riproposti anche nelle politiche intersettoriali”. La Uisp da diverso tempo è attenta a lavorare su più livelli con diverse istituzioni per andare a incidere nella vita dei cittadini. “Il nostro Paese ha elevati tassi di sedentarietà ma qualche passo in avanti è stato fatto nel periodo post covid con diverse fasce d’età che hanno iniziato a muoversi e continuano a farlo tuttora. Questo radicamento nello stile di vita – sottolinea Gasparetto – diventa più forte se sostenuto da diversi attori. Lavoriamo con diverse realtà, tra comuni e altre associazioni e, affinché le proposte progettuali diventino un vero e proprio cambiamento nello stile di vita, c’è bisogno di sinergia tra le diverse istituzioni e gli stakeholder per creare un flusso che vada in un’unica direzione”.
La logica di passare dal progetto all’attività costante è una sfida complessa e ambiziosa. I quattro progetti di Sport e Salute sono dei tentativi positivi che la Uisp ha accolto con soddisfazione ma, per poterli radicare nel tempo con numeri importanti, devono essere affiancati e sostenuti da segnali che vanno nella stessa direzione e che arrivano da più punti. “Quando si parla di one health, una salute in tutte le politiche, si intende proprio l’articolazione di stimoli che fanno in modo – racconta il responsabile Uisp – che i cittadini trovino opportunità facili e accessibili, in tutti i territori, per diventare attivi”.
Per valutare l’impatto dei progetti bisognerà attendere un po' di tempo e capire cosa potrà prosegire nei diversi territori per dare continuità alle azioni messe in atto. “Molti di questi progetti – afferma Massimo – sono stati gratuiti per i cittadini e quindi bisognerà coniugare l’attivazione con la continuità. Questa soluzione non è definibile a priori in tutti i territori, ma si dovrà trovare a seconda delle diverse fasce d’età e delle caratteristiche dei territori. Ci auguriamo che le attività possano continuare e diventare il più possibile strutturali, recuperando energie e risorse dalle istituzioni. Una missione non semplice e che sarà oggetto di lavoro nei prossimi mesi”.
Nonostante la complessità della proposta motoria sportiva di oggi a seguito della riforma, le persone che sono tornate a muoversi (anche grazie ai progetti di Sport e Salute) sono molte e in continuo aumento. “La voglia delle persone di muoversi e di stare insieme è un segnale positivo – commenta Massimo Gasparetto – c’è bisogno però di continuare a lavorare con grande precisione e attenzione per recuperare diverse categorie che hanno avuto difficoltà durante e dopo la pandemia. Praticare regolarmente sport fa bene per il benessere fisico e mentale sia dei giovani che degli anziani. Noi come Uisp siamo qui per questo. Lo sport che promuoviamo mira a stare bene e non al mero risultato sportivo e quindi dobbiamo cercare di coniugare l’attività sportiva con i progetti. La nostra missione è quella di creare il maggior numero di opportunità possibili in tutti i campi della vita delle persone”. Questo sistema va costruito assieme a tutti gli interlocutori che nelle varie comunità possono interagire§: “Dobbiamo trovare compagni di strada per poter aumentare il numero di persone che si muovono, dal nord al sud Italia”.
Quali sono allora gli ingredienti principali attraverso cui la Uisp promuove il movimento? “Far cambiare lo stile di vita a una persona sedentaria o creare le condizioni affinché chi si è sempre mosso continui a farlo sono obiettivi importanti. Un altro fattore essenziale – conclude Massimo – è essere flessibili nell’organizzazione, nel pensiero e nelle competenze, per poter dare risposte alle persone in una società in continuo mutamento. Per fare tutto ciò, dobbiamo essere un’organizzazione che continua a mettersi in gioco”. (di Sergio Pannocchia)
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