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Le Differenze che uniscono: il progetto Uisp sul territorio

Dal nord al sud d'Italia proseguono le presentazioni delle campagna di comunicazione ideate da ragazzi e ragazze coinvolti nel progetto Uisp

 

Proseguono sul territorio gli eventi finali organizzati nell'ambito del progetto Uisp Differenze. Mercoledì 18 maggio è stata la volta di Torino: nell’aula magna dell’ISS Primo Levi di Torino si sono riunite le due classi coinvolte, la 2^DSA e la 2^CSA, che hanno partecipato nei mesi scorsi a un percorso formativo composto di 19 appuntamenti per un totale di 38 ore. A ragazze e ragazzi sono stati proposti moduli teorici, laboratori di role-playing e sportivi, fino ad arrivare all'ideazione e conduzione della campagna di comunicazione e sensibilizzazione, con la realizzazione del video “Hey bella!” e all'organizzazione dell'evento finale. I partecipanti sono stati coordinati da Paola Voltolina, responsabile politiche di genere e diritti del comitato Uisp Torino.

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Dopo un percorso durato oltre 7 mesi, il progetto “Differenze”, promosso dall'Uisp e dalla rete Di.Re.-Donne in rete contro la violenza, finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è giunto a conclusione. “Differenze” è stata un’azione sperimentale, atta a stimolare nei giovani di età compresa tra i 13 e i 19 anni un percorso di riflessione e crescita individuale sui temi della parità di genere. L’evento finale di Torino è stato aperto dalla proiezione di due video “La sfida tra uomini e donne” e “Tea consent”La dirigente scolastica dell’ISS Primo Levi, Anna Rosaria Toma, ha sottolineato quanto gli studenti siano stati protagonisti silenziosi e attenti. Ma soprattutto, quanto si sia emozionata nel vedere il video, che ha espresso una forte base di verità. Un ringraziamento è andato alla Uisp, quale motore del progetto. Anna Maria Zucca, presidente E.M.M.A. rete Dire, ha illustrato i compiti dei Centri antiviolenza, primo punto di libertà per le donne vittime di violenza. Per Monica Cerutti, diversity management relazioni istituzionali P.O - Ambassador Donne 4.0, ex assessora regionale alle pari opportunità, occorre fornire consapevolezza ai giovani, è un obiettivo molto importante perché esistono stereotipi e divari di genere.

La presidente Uisp Piemonte, Patrizia Alfano, si è rivolta agli studenti del liceo sportivo per raccontare quanto lo sport nell’Uisp sia inteso come comunità educante e formativa, che mette al centro la persona e con essa la cura e il rispetto del corpo nelle sue tante sfaccettature. Lo sport sociale Uisp interviene nel sociale e può contribuire anche a curare malattie gravi come quella della violenza, come il progetto Differenze sta dimostrando in tutta Italia. Alfano ha anche voluto ricordare che lo sport non è tutto uguale e ha bisogno esso stesso di cambiamenti. Nello sport sono ancora troppo poche le donne che ricoprono ruoli dirigenziali, nell’Uisp si lavora in questo ambito dal 1985, anno in cui venne promossa la prima Carta dei diritti delle donne nello sport.

Secondo Massimo Aghilar, presidente Uisp Torino, non si è fatto ancora abbastanza, per rendere veramente protagoniste le donne. Manuela Claysset, responsabile Uisp Nazionale politiche di genere e diritti, ha concluso gli interventi. “Il progetto nazionale “Differenze” che ha coinvolto 14 città, è stato un importante spunto di riflessione sul tema della violenza e del linguaggio. Il problema è culturale perchè un pezzo della società viene considerato inferiore. Con questa iniziativa si è portato avanti un progetto in modo sperimentale, un modello da seguire per continuare a lavorare con le scuole e le famiglie”. 

La proiezione del video “Hey bella!”, realizzato dalle classi 2CSA e 2DSA, e la discussione finale con gli interventi delle ragazze e dei ragazzi hanno chiuso l'incontro. A Roma il 10 e 11 giugno ci sarà l’evento finale nazionale con il coinvolgimento delle 14 città partecipanti e la presentazione degli elaborati, a cui prenderanno parte due rappresentanti delle due classi, un/a docente, un'operatrice sportiva Uisp Torino e Paola Voltolina. Nei prossimi giorni sono in programma altri appuntamenti nelle città coinvolte dal progetto: giovedì 26 maggio a Melfi (Pz), La Spezia e Trieste, venerdì 27 a Cremona e Pisa, sabato 28 a Trento, il 30 maggio a Lanusei e Forlì. 

Un video emozionale dall’esplicito titolo, Libera, è stato il prodotto multimediale realizzato da studenti e studentesse dell’Istituto Erodoto di Cassano allo Jonio per il progetto Uisp Differenze di cui, sabato 14 maggio, si è tenuto l’evento finale, che è stato raccontato in un servizio della TgR Rai Calabria

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Declinare nomi e titoli al femminile non è un vezzo ma un cambio di prospettiva nei rapporti di potere tra uomo e donna: il progetto Uisp nelle scuole ha voluto sgretolare gli ultimi pregiudizi, favorire la collaborazione, insegnare a usare il corpo per conoscere. “Le discriminazioni e le violenze di genere si basano su uno squilibrio di potere tra uomo e donna che è trasmesso attraverso dagli stereotipi – ha detto Silvia Saccomanno, coordinatrice nazionale del progetto - e bisogna partire da lì, perché la cultura e il linguaggio non sono neutri”.

Usare le differenze non come confini ma come risorse: “I ragazzi sono stati seguiti lungo l’anno scolastico in laboratori sperimentali con esperti e giornalisti, avvocati e psicologhe – ha detto Ilaria Oliva, presidente Uisp Castrovillari – In questa occasione è stato presentato l'elaborato finale della campagna sperimentale, che consiste in un video frutto del lavoro che hanno svolto durante le lezioni”.

L’evento di Cassano allo Jonio è stato raccontato anche dal servizio di Arca Communication, in cui è intervenuto il presidente dell’Uisp Calabria, Giuseppe Marra: “Sono veramente orgoglioso che anche in Calabria si asia portata avanti questa progettualità e spero che sia un buon punto di partenza e di crescita per tutti i nostri giovani”. GUARDA IL VIDEO

La dirigente scolastica dell’Istituto Erodoto, Anna Liporace, ha apprezzato, in particolare la metodologia applicata dla progetto: “Siamo riusciti a coinvolgerli in prima persona e a sviluppare in loro competenze e soft skills che si possono raggiungere solo con l’esperienza sul campo: competenze di tipo sociale, come il rispetto per l’altro e la solidarietà. La carta vincente è stato l’approccio laboratoriale, i ragazzi hanno risposto bene perché si sono sentiti coinvolti in prima persona, protagonisti della loro crescita e della maturazione sociale”. L'iniziativa di Cassano allo Jonio è stata raccontata anche da un servizio di RTI Calabria GUARDA IL VIDEO

Il racconto delle esperienze di studenti e studentesse coinvolte nel progetto Differenze si allarga lungo la penisola e dalla Calabria ci porta in Friuli Venezia Giulia, dove la Tgr Rai ha realizzato un servizio per Buongiorno Regione di martedì 17 maggio, in cui ha descritto le attività svolte dai ragazzi e intervistato i referenti del progetto.

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"E' stato un lavoro molto articolato che ha coinvolto i ragazzi sia in lezioni in classe, con interventi della psicologa dello sport e del centro antiviolenza e riflessioni sulla differenza di genere, sia in laboratori pratici in cui studenti e studentesse hanno sperimentato l'hip hop e il tai chi. Infine, i ragazzi hanno prodotto uno spot sul tema", ha detto la dirigente scolastica Olivia QuasimodoIl video verrà presentato giovedì 26 maggio in occasione dell'evento finale di progetto, quando ragazzi e ragazze delle due classi coinvolte saranno protagoniste del lancio. "Il gesto sportivo spesso aiuta i ragazzi ad esprimersi in una lingua differente, li aiuta a prendere coscienza di sè, delle proprie emozioni e delle emozioni degli altri - ha detto Alice Trevisan, coordinatrice locale del progetto Dfferenze - Abbiamo scelto il tai chi perché perché era una disciplina poco conosciuta. Infatti, le studentesse e gli studenti non avevano mai approcciato questo questa attività e ci piaceva che potessero partire tutti dalla stessa base, cioè da zero. L'hip hop invece li ha aiutati molto ad esprimere emozioni attraverso il movimento e la musica, anche grazie a scelte musicali che sono vicine ai loro gusti".

Nella prima parte in aula i giovani hanno partecipato a vari incontri, tra cui quello con il centro antiviolenza Goap di Trieste, che ogni anno accoglie e ascolta circa 259 donne vittima di violenza: "Il lavoro nelle scuole è la prevenzione principale alla violenza di genere in quanto è lì che si formano le prime relazioni, i primi rapporti di coppia ed è importante che i ragazzi riconoscano fin da subito gli atteggiamenti che possono condurre a relazioni tipo violento", ha aggiunto Giorgia Tamburini, del centro Goap.

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