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L'Uisp per le pari opportunità: primo incontro del progetto Olympia

L'iniziativa avrà la durata di quindici mesi ed ha l'obiettivo di rendere note ed evidenti le barriere che negano l'accesso delle donne alla pratica sportiva, alle carriere professionali nel mondo dello sport.

Si è svolto lunedì 8 febbraio a Roma, il primo incontro del progetto europeo Olympia - Equal opportunities via and within Sport - finanziato dall'Unione europea. L'iniziativa avrà la durata di quindici mesi ed ha l'obiettivo di rendere note ed evidenti le barriere che negano l'accesso delle donne alla pratica sportiva, alle carriere professionali nel mondo dello sport. A partire dalla mappatura delle realtà già esistenti in Europa, il tentativo sarà quello di coinvolgere attivamente le istituzioni e le associazioni, attraverso la costruzione di una rete sul tema, per poi passare in un secondo momento alla realizzazione di azioni di promozione della democrazia partecipata, attraverso il rinnovo della Carta dei diritti delle donne nello sport in Europa, che l'Uisp ha elaborato e presentato all'Unione europea già nel 1985.

Hanno partecipato all'incontro Gertrud Pfister dell'Università di Copenhagen, Marvin Radford dell'ISCA (Internatinoal Sport and Culture Association), Heidi Thaler e Elisabeth Kotvojs del VIDC (Vienna Institute for International Dialogue and Cooperation); mentre per l'Uisp sono intervenute Daniela Conti, coordinatrice del progetto, Raffaella Chiodo Karpinsky e Francesca D'Ercole.

"Questa occasione che ha riunito intorno ad un unico tavolo di discussione le diverse realtà europee coinvolte nell'iniziativa - spiega Daniela Conti - è servita per introdurre la tematica progettuale ed il confronto rispetto alle differenti culture in ambito sportivo, ma soprattutto per iniziare a ragionare in merito a delle argomentazioni specifiche che saranno poi discusse attorno a tavoli di lavoro tematici. E' mancata a questo primo appuntamento la presenza della LICRA (Ligue International Contre le Racisme et l'Antisemitisme) attualmente molto impegnata nel congresso associativo, ma che comunque avremo occasione di coinvolgere attivamente nel corso del prossimo meeting".
"Grazie alla flessibilità strutturale del progetto stiamo lavorando - conclude la Conti - per la costruzione di un modello e di un sistema di buone pratiche condiviso a livello europeo".
(F.D.)

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