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Olympia: l'Uisp denuncia gli ostacoli che le donne incontrano nel mondo sportivo

La prima tavola rotonda del progetto, ha fornito input molto importanti per il proseguimento dei lavori con un ottimo livello della discussione e una piena condivisione del piano operativo

Si è svolta a Copenhagen il 12 ed il 13 aprile la prima tavola rotonda del progetto europeo Olympia – Equal opportunities via and within Sport – finanziato dall’Unione europea. L’iniziativa che avrà la durata di quindici mesi, ha l'obiettivo di rendere note ed evidenti le barriere che negano l’accesso delle donne alla pratica sportiva, alle carriere professionali nel mondo dello sport. Abbiamo chiesto a Daniela Conti, coordinatrice del progetto di raccontarci l’incontro al quale hanno partecipato Gertrud Pfister dell’Università di Copenhagen, Anders Thargaard dell’ISCA (Internatinoal Sport and Culture Association), Heidi Thaler e Elisabeth Kotvojs del VIDC – Fair Play – Kari Fasting docente presso la Norwegian School of Sport Sciences e Mascha Pariente della LICRA (Ligue International Contre le Racisme et l’Antisemitisme).

“La prima tavola rotonda del progetto, ha fornito input molto importanti per il proseguimento dei lavori – spiega Daniela Conti - abbiamo ricevuto un ottimo contributo da parte di tutti i partner, con un ottimo livello della discussione e una piena condivisione del piano operativo. Continua il lavoro di mappatura delle realtà già esistenti in Europa e delle buone pratiche messe in campo da tutte le associazioni e organizzazioni impegnate nell’iniziativa, portato avanti dall’Universita di Copenhagen, ed è stato invece presentato il piano dell’Isca per la valutazione del progetto.
Nello specifico questa occasione è servita per: avviare una campagna europea fotografica a tema, che sarà definita e comunicata nelle prossime settimane; stabilire gli appuntamenti delle prossime tavole rotonde di Vienna dal 9 all’11 Settembre, Roma dal 7 al 9 Ottobre e Parigi dal 9 all’11 Dicembre, e infine - conclude La Conti - per delineare una prima impostazione della Carta dei diritti delle donne nello sport, che vedrà una prima parte più istituzionale ed una seconda sezione dedicata alla costruzione di modelli e di un sistema di buone pratiche condiviso a livello europeo”.
(F.D.)

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