Progetti

“Perché all'uomo è permesso un comportamento e alla donna no?”

Proseguono i laboratori del progetto Uisp Differenze nelle scuole di tutta Italia, tra riflessioni e attività sportive

 

Il progetto "Differenze - Laboratori sperimentali di educazione di genere nelle scuole medie superiori per contrastare la violenza sulle donne" coinvolge 700 giovani delle scuole superiori, in 14 città d'Italia, protagonisti di un percorso di formazione, crescita, socializzazione. Il progetto è entrato nel vivo con i percorsi formativi e informativi e con i laboratori sportivi e corporei inseriti nel Piano triennale dell’offerta formativa delle scuole. Gli studenti e le studentesse degli istituti coinvolti hanno modo, attraverso le attività previste dal progetto, di interrogarsi su tematiche come la violenza di genere, i diritti di tutti e tutte, la parità di genere e di mettersi concretamente in gioco attraverso attività di role playing e sportive. 

Le classi dell'istituto Carducci-Dante di Trieste, con il Centro antiviolenza Goap Trieste, hanno affrontato la questione della violenza di genere in due incontri volti al dialogo e all'analisi delle relazioni, per scardinare stereotipi discriminatori e promuovere relazioni fondate sul principio di uguaglianza e parità di diritti tra uomo e donna. Nel primo si è trattato di tutte le forme di violenza – fisica, economica, psicologica, stalking – ma anche di tutte le forme di cyberbullismo che si sono sviluppate negli ultimi anni, come flaming, harassment, denigration, trickery, exclusion. Durante il secondo appuntamento si è passati alla pratica con il role playing, con l'interpretazione da parte di ragazzi e ragazze di una relazione disfunzionale nella quale il ragazzo cerca di controllare la propria partner e limitarne la libertà.

"I ragazzi del Carducci-Dante sono stati molto attivi e collaborativi durante gli incontri. Il role playing è stato ideale per fare pratica sulla teoria descritta precedentemente e permettere a studenti e studentesse di porsi alcune domande anche sui propri comportamenti. Il bisogno di controllo che spesso l'uomo esercita sulla donna è radicato nella cultura e mancano occasioni in cui chiedersi 'Perché all'uomo è permesso un comportamento e alla donna no?'. Essere in grado di riconoscere la possessività è infatti il primo passo per poter costruire nuove relazioni sane, senza dipendenze", raccontano Giorgia Tamburini e Immacolata Tromba, del Centro antiviolenza Goap. Grazie al role playing, i ragazzi e le ragazze delle classi coinvolte hanno potuto sperimentare, vivere e soprattutto analizzare insieme situazioni reali: cosa vuol dire esercitare il controllo su una persona; come ci si sente ad essere influenzati dal partner; a chi chiedere aiuto. Barbara Bastarelli

La violenza di genere è arrivata, con Differenze, anche a Trento. L’undici gennaio, la 3B del Liceo Da Vinci ha incontrato Barbara Bastarelli, rappresentante del Centro Antiviolenza di Trento e referente D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, che ha ricostruito la storia dei diritti delle donne, che in moltissimi luoghi non sono stati ancora raggiunti. Nel corso dell’incontro, ragazzi e ragazze hanno avuto occasione di riflettere sull’esistenza di realtà in cui il voto non è concesso, fare sport è negato a causa del genere, il divorzio non è previsto e l'aborto è vietato.

Il progetto mira anche a riflettere sulla necessità di un linguaggio più inclusivo. Il 13 gennaio, la dott.ssa Cinzia Grimaldi, docente presso la Fondazione Bottega Finzioni di Bologna, ha incontrato on line la classe 2F del Liceo Scientifico Statale Fulcieri Paulucci di Calboli di Forlì. La lezione è iniziata con una panoramica sul rapporto tra lingua e società, per valutare trasformazioni e contraddizioni in atto, con particolare riferimento a un uso inclusivo della lingua. Oltre a un'analisi in ottica discriminatoria dell'uso della lingua in ambito amministrativo, si è fatto un excursus sugli stereotipi narrativi per definire i personaggi maschili e femminili. A seguire, gli alunni e le alunne sono stati coinvolti in un’attività pratica di una breve narrazione di sé stessi e di un ipotetico antagonista attraverso l'uso del tricolon, ovvero l'uso di tre aggettivi. Attività che la classe ha svolto con viva partecipazione. Inoltre, in previsione del prossimo incontro e della chiusura performativa del progetto, sono stati formati dei gruppi di scrittura per creare un testo su musica.

In Ogliastra, protagonista lo sport: i giovani e le giovani dell'istituto Leonardo da Vinci di Lanusei hanno avviato un percorso di consapevolezza e autocoscienza legato alla disciplina del taekwondo, con gli educatori sportivi Antonello Ibba e Margherita Chessa. La disciplina permette di acquisire più consapevolezza della dimensione psicofisica e di avere più sicurezza e autocontrollo. "Abbiamo fatto la presentazione delle attività in aula, spiegando perché sono stati scelti quei giochi e quelle discipline. In palestra abbiamo proposto alcuni giochi di gruppo per lavorare sulla relazione e la collaborazione. Poi abbiamo svolto attività propedeutiche alla disciplina del taekwondo", spiegano gli educatori. Nell'incontro con i ragazzi, si sono concentrati sul ruolo dello sport come strumento di promozione del benessere proprio e della comunità, che include e non discrimina, che crea competenze e non competitività, che valorizza le differenze senza usarle per stabilire gerarchie e supremazie.

Sabato 22 gennaio, il progetto è ripreso anche per le classi 2C e 3F indirizzo Comunicazione del Liceo Sofonisba Anguissola di Cremona. I ragazzi e le ragazze si sono cimentati nel laboratorio sportivo che li vedrà coinvolti anche nelle prossime settimane. Lo scopo del laboratorio è quello di trasmettere alle studentesse e agli studenti le caratteristiche fondamentali dell’attività sportiva praticata e dell’elaborazione delle strategie individuali e sopratutto di squadra. (A cura di Chiara Feleppa)

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