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Percorsi Indysciplinati: la strada è quella giusta

Pubblicato il report conclusivo curato dall'Università di Cassino: "il progetto affronta coraggiosamente la lotta alla sedentarietà"
“Percorsi indysciplinati”, il progetto Uisp realizzato con il sostegno della legge 383 di promozione sociale, si inserisce in un percorso attraverso cui l’Uisp si vuole avvicinare al mondo dei giovani, e degli adolescenti in particolare, provando a cambiare linguaggio e approccio allo scopo di avvicinarsi ai codici comunicativi dei ragazzi. Il progetto si è concluso lo scorso luglio e nel frattempo è stato completato il Report di monitoraggio e valutazione.
Allo scopo di verificare l’efficacia delle azioni intraprese e delle scelte effettuate, infatti, il progetto è stato seguito da un Gruppo di ricercatori dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale, guidato da Antonio Borgogni e formato da Simone Digennaro e Marica Ciccarelli.

Per il terzo anno questo gruppo di ricerca è stato incaricato di monitorare i progetti 383 dell’Uisp, con il compito di contribuire, in collaborazione con la cabina di regia del progetto, a fornire dei feedback in itinere, per consentire di aggiustare il tiro nel caso di scostamenti o problemi, e dare una valutazione complessiva sulla qualità del progetto, sia a livello di singoli comitati coinvolti che complessivo.

Come si è sviluppato il vostro lavoro sul progetto “Percorsi indysciplinati”?
“Abbiamo predisposto un impianto metodologico abbastanza complesso - risponde Antonio Borgogni - raccogliendo dati da ogni comitato e mettendo a confronto quello che emergeva con le fasi e gli obiettivi del progetto nazionale, il tutto per offrire feedback sia alla regia che ai comitati locali con report periodici. Abbiamo realizzato monitoraggi light, attraverso una piattaforma on line con alcune semplici domande a cui hanno risposto i coordinatori dei progetti, e monitoraggi di approfondimento, con interviste telefoniche a operatori sportivi e responsabili locali. Inoltre, abbiamo svolto sopralluoghi in cinque comitati, con la somministrazione di questionari a figure chiave del progetto, non solo ai responsabili ma anche a collaboratori e soprattutto ai ragazzi beneficiari dell'intervento, e interviste e focus group in profondità, raccogliendo circa 30 ore di interviste. Abbiamo anche dedicato la nostra attenzione all’uso dei social network da parte dei comitati”.

Qual è il risultato della vostra analisi?
"Con la cabina di regia abbiamo individuato gli indicatori che ritenevamo fondamentali per valutare la riuscita del progetto, tra cui replicabilità del progetto, uso degli spazi, livelli di partecipazione, soddisfazione dei gruppi, partnership strutturate con stakeholders, rapporto con la scuola. La valutazione complessiva è senz’altro buona, su una scala che arriva al punteggio di 5, la valutazione è 4. Ci tengo ad evidenziare che "Percorsi indysciplinati" è un progetto coraggioso, uno dei pochi in Italia e in Europa che cerca di affrontare in modo originale il tema della lotta alla sedentarietà attraverso una pratica sportiva non convenzionale come gli sport di strada. Anche sul piano scientifico è stata una sfida: in letteratura, infatti, c’è ancora ben poco su questo tema, legato ad attività non codificate. Mi sento di lanciare un invito a proseguire e approfondire questo lavoro, perché le azioni di questo genere hanno la possibilità di raggiungere gruppi, soprattutto adolescenti, che il mondo sportivo tradizionale troppo spesso trascura”.
Il Report conclusivo del Gruppo di monitoraggio e controllo è scaricabile cliccando qui. (E.F.)

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