Progetti

Sentry sport: tre storie di discriminazione in un video

Dalle storie vere emerse dalle testimonianze raccolte con il progetto è stato realizzato un video che descrive la quotidianità della discriminazione

 

Vi siete mai chiesti quante persone hanno abbandonato lo sport perché discriminate? O se l’alto drop out giovanile dal mondo sportivo che le statistiche di tutta Europa mostrano, derivi solo ed esclusivamente da stanchezza, troppo studio o noia e non da difficoltà nel sentirsi accettati?

“Le femmine non possono giocare a calcio, ma con le bambole”, “I gay possono fare solo le ballerine”, “I musulmani dovrebbero fare sport con i musulmani, perché hanno altre abitudini”, “Facciamogli fare pure sport ai rifugiati, oltre a pagargli la casa e il cellulare”, “I disabili fisici fanno sport ed è quasi normale, ma quelli mentali no. Se sono matti come fanno a giocare? Io avrei paura”, “Sei troppo grasso”, “Sei troppo magra”, “Vieni qua cioccolatino cambiati di posto con Paolino”, “Scusate ma non è giusto far competere chi cambia sesso, i maschi che diventano donne sono più forti, mica li puoi mettere dopo tra le femmine”…

Non le abbiamo inventate noi queste frasi, sono testimonianze emerse dal progetto Sentry Sport, coordinato dall’Uisp e supportato dal Programma dell'Unione Europea Erasmus+.

Abbiamo pensato che molto più delle nostre parole e analisi fosse giusto lasciare spazio a tre racconti emblematici che raccolgono tutte le difficoltà che vivono soprattutto i più giovani nell’accesso e nella pratica di attività sportive e motorie. Le tre storie sono state raccontate in un video, grazie all’interpretazione di ragazzi e ragazze del servizio civile internazionale che si sono prestati come attori. Il video in inglese è sottotitolato in italiano, francese, inglese, tedesco, greco e spagnolo ed è stato realizzato dall’ISCA-International Sport and Culture Association.

Questo prodotto multimediale è un modo per dire no ad ogni discriminazione e lavorare per l'inclusione di tutte e tutti.

Il progetto è realizzato da un consorzio di associazioni che combattono contro la discriminazione all’interno della nostra società e nello sport: VIDC (Austria), International Sport and Culture Association - ISCA (Danimarca) European Forum for Urban Security – EFUS (Francia), Koinsep En Drasei (Grecia), Red Deporte y Cooperación (Spagna).

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