Lunedì 8 febbraio si è tenuta la riunione di avvio del progetto europeo "INSPIRES", di cui l'Uisp è partner. Il progetto ha passato la selezione del bando europeo della linea di finanziamento “Sport come strumento per l'integrazione e l'inclusione dei rifugiati" in particolare per l'organizzazione di attività sportive finalizzate a questo scopo.
L’acronimo vuol dire letteralmente Integrazione attraverso lo sport e Inclusione dei rifugiati in Europa per lo sviluppo sostenibile (INtegration through SPort and Inclusion for Refugees in Europe for Sustainability). L'organizzazione pilota del progetto è la Rete FARE-Football against racism in Europe che aveva già guidato il progetto Inspire di cui l'attuale edizione rappresenta lo sviluppo. Il progetto avrà una durata di 36 mesi e sarà condotto da quattro organizzazioni della rete FARE oltre alla Uisp: Organization Earth (OE) della Grecia, Champions ohne Grenzen e.V. (ChoG) della Germania, Monaliiku della Finlandia e GEA-Società Cooperativa Sociale italiana.
Il progetto parte dall'idea che il potenziale dello sport come strumento di inclusione e integrazione sociale sia stato testato e riconosciuto, mentre l'accesso alle strutture sportive per i rifugiati rimane limitato. Le organizzazioni sportive di base si battono per adattare le attività e le strutture esistenti e creare programmi di coinvolgimento adeguati, promuovendo la conoscenza dei bisogni e delle aspettative dei rifugiati.
Per questo Inspires mira a offrire ai rifugiati, agli attori del calcio (allenatori, arbitri, amministratori di club) e alle organizzazioni della società civile le necessarie competenze e conoscenze per favorire l'integrazione e l'inclusione sociale dei rifugiati presenti in Europa. Sono sei le tappe principali del progetto: analisi dei bisogni; seminario europeo di inventario; sviluppo di una piattaforma di scambio on line e rafforzamento delle capacità delle organizzazioni della società civile e degli attori del calcio; azioni guida locali e sviluppo di una rete; tornei nazionali con tavole rotonde politiche; diffusione. I principali risultati attesi sono: report sull'analisi dei bisogni; infografiche; piattaforma di scambio online e infine la raccolta di buone pratiche. E' previstia la realizzazione di 5 webinar; rapporti pilota; video; manuale; raccomandazioni politiche e rapporti sulla mappatura delle parti interessate.
L’obiettivo di lungo termine è che le donne rifugiate siano meglio attrezzate per raggiungere lo sviluppo personale, aumentando la loro partecipazione alle attività calcistiche e di volontariato e che i diversi attori del calcio sostengono l'integrazione e l'inclusione sociale delle donne rifugiate nel settore, accrescendo le loro conoscenze sui metodi e gli strumenti per riuscire nell'inclusione di rifugiati in squadre e gruppi locali; le organizzazioni della società civile che lavorano con i rifugiati possano sviluppare nuove capacità per utilizzare meglio il potenziale sociale del calcio per favorire l'integrazione e l'accoglienza delle donne rifugiate nelle comunità ospitanti.
L'Uisp, grazie alla sua esperienza e competenze, apporterà il suo contributo sia in termini di analisi che nella condivisione delle metodologie e buone pratiche di integrazione e inclusione sociale dei rifugiati ed in particolare delle donne. Il progetto rappresenta un'occasione importante per dare corpo a momenti di confronto con altre esperienze nello scenario europeo e promuovere le attività e le azioni di networking e strategia comune con l’associazionismo impegnato nella lotta al razzismo e per i diritti dei rifugiati a livello europeo e più in generale di respiro internazionale. (Raffaella Chiodo Karpinsky)
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