La mattina del 17 settembre 2025 si è tenuto, presso la sede Uisp Emilia-Romagna, un tavolo di confronto che ha visto la partecipazione della quasi totalità dei comitati territoriali della regione. Al centro dell’incontro, il rapporto tra sport e immigrazione, con un’attenzione particolare ai limiti che ostacolano l’inclusione e alle strategie per superarli.
Ad aprire l’incontro è stata la presentazione di “SpinYouth”, progetto europeo attivo da gennaio 2024 fino al 30 giugno 2026, coordinato in Italia da Uisp Nazionale. Il progetto è rivolto a giovani con background migratorio, con l’obiettivo di rafforzarne le reti sociali ed incentivarne la partecipazione sportiva.
Nel corso della mattinata sono stati illustrati anche altri due progetti significativi. Il primo, “VOCI”, promuove interventi di prevenzione rivolti a minori cittadini di paesi terzi in condizioni di vulnerabilità psico-sociale. La discussione che ne è seguita ha evidenziato un punto cruciale: non è sufficiente svolgere attività nei centri dove risiedono i minori stranieri non accompagnati, poiché ciò rischia di isolarli ulteriormente. È invece fondamentale portarli all’esterno, in ambienti dove possano confrontarsi con coetanei di origini diverse, creando così occasioni autentiche di confronto e integrazione.
È stato poi il turno di “Cittadinanza Sportiva”, progetto che rappresenta una prima risposta concreta al bisogno di sport tra i MSNA e i neo-maggiorenni. L’iniziativa - coordinata da Uisp Rmilia-Romagna - si confronta con alcune criticità, tra cui il continuo turnover degli ospiti, la frammentarietà delle strutture, le difficoltà nella logistica e nella tempistica e la necessità di garantire continuità nelle attività. A supporto della progettazione è stato presentato un report della Regione Emilia-Romagna, che al 31 marzo 2025 registra la presenza di 12.474 immigrati sul territorio. Un altro contributo importante è dato dalle mappature realizzate da ASP Città di Bologna e da CIDAS, che hanno permesso di raccogliere dati anagrafici e informazioni sulla “biografia sportiva” degli utenti. Grazie a queste analisi, i comitati territoriali della regione sono riusciti a promuovere attività motorie e sportive più adatte e variegate, tra le quali ritroviamo in particolar modo calcio, nuoto, boxe, e ginnastica.
A offrire una lettura più approfondita del tema è stato Davide Valeri, sociologo esperto di queste tematiche. Valeri ha sottolineato come lo sport possa rappresentare un potente strumento di aggregazione, un ponte tra culture differenti, capace di generare nuove opportunità. Tuttavia, ha anche lanciato un monito: è fondamentale disporre di spazi adeguati, in cui le persone con background migratorio possano sentirsi accolte, libere da pregiudizi e paure.
L’incontro ha rappresentato un momento prezioso di condivisione e riflessione collettiva, confermando il ruolo centrale dello sport per raggiungere una vera inclusione sociale.
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