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Sport e inclusione: Pietralata è un mappamondo di storie

Lo sport per conoscere, socializzare, accogliere. In occasione del progetto IRTS, l'Uisp Roma intervista Alberto Urbinati, presidente Liberi Nantes

 

In occasione dell'incontro per il progetto europeo IRTS-Integration of Refugees Through Sport, svolto il 7 settembre, l'Uisp Roma ha intervistato Alberto Urbinati, presidente di Liberi Nantes, associazione sportiva dilettantistica senza scopo di lucro, nata a Roma nel 2007 per la promozione e la diffusione del gioco e della pratica sportiva come strumenti di inclusione sociale. Una mission che l'associazione ha portato avanti durante l'ultimo anno e a cui il presidente non ha intenzione di rinunciare per il prossimo futuro. Tante le difficoltà riscontrate nei duri mesi di pandemia: "E' stato un periodo di grande pazienza, in cui abbiamo sopportato una situazione straordinaria e anomala. Ciò nonostante, abbiamo cercato di mantenere un contatto con i ragazzi che fanno parte della squadra, facendo quando possibile allenamenti nel rispetto di tutte le regole vigenti", ha detto Urbinati.

Un anno di pazienza e di sofferenza che ora si spera essere definitivamente alle spalle. "A settembre dovrebbe ricominciare il campionato di terza categoria, che portiamo avanti da 13 anni. Ogni anno ricominciamo da zero, dal momento che si aggiungono alla squadra ragazzi nuovi, oltre a quelli che rimangono", racconta il presidente dell'associazione. "Liberi Nantes ci ha consentito di incontrare migliaia di ragazzi migranti. Tramite lo sport conosciamo e accogliamo nuove persone: questo è il vero scopo di Liberi Nantes, associazione che usa lo sport come mezzo e non come fine. Il calcio è il mezzo che usiamo per socializzare e gettare ponti con la comunità locale", ha concluso. (articolo a cura di Chiara Feleppa - Servizio video a cura di Sergio Pannocchia)

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