Proseguono a ritmo sostenuto i lavori per la realizzazione della barche di Capitan Uncino, il progetto nazionale Uisp che coinvolge ragazzi con disabilità e normodotati nella progettazione e realizzazione di barche a vela. Si avvicina la data del varo delle barche, sabato 18 e domenica 19 maggio a Santa Marinella (Rm), fervono quindi i lavori affinchè le barche siano pronte in tempo.
“A Salerno – ci racconta Cosimo Maiorino Balducci, coordinatore locale del progetto e vicepresidente della Lega vela nazionale Uisp - ci vediamo due volte alla settimana per completare i lavori sulla barca. Da noi, a differenza di altre città il progetto non è attuato al’interno di una scuola, ma in collaborazione con una rete di case famiglia, l’associazione “Ipotenusa” di Salerno, che raggiunge persone con disagio psicologico, mentale o sociale, i quali sono integrati con i ragazzi dell’Istituto professionale Santa Caterina da Siena. Non essendo inseriti tra le attività scolastiche dobbiamo ritagliarci il tempo al di fuori dell’orario scolastico, cercando anche di venire incontro alle esigenze dei ragazzi della scuola che partecipano contemporaneamente ad altri progetti”.
I giovani coinvolti sono una sessantina: “La forza trainante è composta soprattutto da ragazze, dalla spinta emotiva fino ai lavori manuali alla barca, sono più numerose e più attive: anche il capitano della barca è una donna, Jessika”.
I ragazzi intanto stanno lavorando alla definizione dell’inno e del vessillo, mentre il nome della barca è già stato scelto e sarà Papillon: “Stanno applicando il più possibile le regole della filibusta, ogni scelta viene presa in modo democratico all’interno di un’assemblea, in cui vengono presentate le proposte sottoposte poi a votazioni. Per il nome della barca si sono ispirati al film con Steve McQueen, affascinati dalla ricerca della libertà che non si ferma davanti a nulla”.
Nel frattempo i ragazzi hanno anche iniziato il corso di vela, con gli operatori e le barche della Lega vela Uisp, e aperto un profilo Facebook con foto a aggiornamenti sull’andamento dei lavori.
A Gaeta il progetto è realizzato dall'Uisp Latina in collaborazione con l'Associazione GaetaVentura. Franco Macera è il coordinatore locale del progetto: “Il nostro gruppo si è inserito in corso, sostituendo la città di Orvieto, le attività sono iniziate a fine febbraio e l’8 marzo c’è stata la presentazione ufficiale - ci racconta Macera - La piccola rete creata qui tramite la nostra Associazione Gaeta Ventura comprende l’Istituto tecnico nautico di Gaeta G. Caboto, per la parte relativa a spazi, allievi e supporto logistico, e la Cooperativa sociale “La valle”, che gestisce da vent’anni varie attività riabilitative, sia in ambito medico che sociale ed occupazionale. Dopo la fase in aula per la formazione dei gruppi adesso siamo in fase di costruzione e in linea con gli altri comitati che partecipano all’iniziativa”.
I ragazzi che partecipano al progetto sono una trentina, maschi e femmine, la maggior parte dell’Istituto Caboto, con disabilità e normodotati, mentre cinque giovani provengono dalla cooperativa. “Ci piacerebbe che questa iniziativa servisse come stimolo per una riflessione e per attività future – continua Macera - Per questo ho chiesto tanti patrocini, al Comune, alla Capitaneria di porto, addirittura alla Camera di commercio, e spero di riuscire a coinvolgerli successivamente per la prosecuzione delle attività”.
Il quartiermastro dell'equipaggio è Carmelina, una ragazza con diverse abilità: “L’hanno eletta i ragazzi, invitati da noi a procedere in un processo di autodeterminazione, che permettesse loro di scegliersi dall’interno e in autonomia ruoli e incarichi. Alla fine ci ritroviamo due donne nei ruoli principali, perché anche il comandante è una ragazza”. Il nome della barca sarà Cajeta, nome originario della città di Gaeta. Il progetto Uisp viene presentato in questi giorni anche alla Fiera internazionale dell’economia del mare, che si svolge a Gaeta fino al 28 aprile: l’Istituto Caboto ha uno stand alla fiera ed ha dedicato uno spazio all’illustrazione dell’iniziativa e delle altre città partecipanti, con foto delle diverse fasi delle attività e dei ragazzi all’opera. Le foto sono disponibili anche sul profilo Facebook creato per Capitan Uncino.
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