Progetti

Tornano in campo le sentinelle contro le discriminazioni

Si è svolta la riunione di avvio del progetto europeo "Sentry Sport", di cui l' Uisp è capofila. Si tratta di uno sviluppo del progetto Uisp Sportantenne

 

Il razzismo è ancor oggi una delle tematiche più rilevanti nel panorama europeo e mondiale, per questo l’Uisp continua il suo impegno contro le discriminazioni di origine razzista e xenofoba anche a livello europeo attraverso il progetto Sentry Sport, di cui è capofila, finanziato sulla Call Erasmus + Sport Collaborative Partnership 2020.

Il progetto coinvolge, oltre all’Italia, la Danimarca, la Spagna, la Grecia, l’Austria e la Francia, impegnate a favorire l'emersione, la prevenzione e la mediazione del fenomeno discriminatorio attraverso lo sport. Infatti, Sentry Sport nasce dall’esperienza del progetto nazionale Uisp SportAntenne, condotto tra il 2016 e il 2018 in 13 città italiane e ne rappresenta il naturale prosieguo ed ampliamento, con la riproposizione a livello europeo di una buona pratica attivata sul territorio nazionale.

Giovedì 4 marzo si è svolta la riunione di avvio del progetto, ovviamente on line: per l’Uisp vi hanno preso parte la coordinatrice del progetto, Daniela Conti; il responsabile politiche internazionali Uisp, Carlo Balestri; Marta Giammaria, Davide Valeri e Marco Proto che fanno parte del gruppo di coordinamento.

Nel corso di primo anno verrà pianificato e strutturato il percorso formativo, rivolto ad operatori sportivi e dirigenti di sette città europee; successivamente partirà nei territori dei Paesi partner la sperimentazione del modello di Sportantenne: partiranno, quindi, le azioni di monitoraggio degli episodi di discriminazione e la mediazione sul territorio. In occasione del kick off meeting, che avrebbe dovuto svolgersi a Roma in presenza, ma a causa del Covid è stato realizzato in videoconferenza, c’è stato un momento di presentazione delle organizzazioni partner e dei ruoli che svolgeranno nei due anni di progetto.  

L’Isca-International Culture and Sport Association (Danimarca) si occuperà di creare la piattaforma internet in cui saranno caricati i materiali necessari alla formazione; Vidc (Austria) si occuperanno della parte di formazione destinata ad allenatori e dirigenti sportivi; Efus (Francia) scriverà le raccomandazioni su come gestire innovative politiche antidiscriminatorie da condividere con le istituzioni internazionali e nazionali; Red Deporte y Cooperacion (Spagna) scriverà una guida metodologica per la formazione; Koinsep endrasei (Grecia) gestirà le azioni pilota da svolgere nel prossimo anno. L’Uisp si occuperà di coordinare le azioni e di strutturare una rete internazionale su questi temi, oltre a scrivere il documento finale di progetto.

Nel corso della riunione sono stati analizzati i piani futuri, anche in base alle difficoltà legate al rischio pandemico: per il primo anno di attività la sostituzione delle attività in presenza con quelle a distanza non presenta problemi, si tratta infatti di pianificazione e inizio della formazione, che può essere svolta anche in videoconferenza. Per la seconda parte, che prevede anche lo sviluppo di centri sportivi sensibilizzati sul tema della discriminazioni, pronti a raccogliere le informazioni e le segnalazioni, si vedrà come gestirle nel corso dell’anno anche in base all’evoluzione della situazione sanitaria. (a cura di Elena Fiorani)

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