La nuova stagione sportiva della Uisp ha preso definitivamente il via, aprendo le strade del "Giro di Boa", slogan del tesseramento 2021-2022. Un anno che si annuncia ricco di novità ma anche di conferme, come quelle dei valori che da sempre guidano le attività dell'associazione. Tra questi, trova conferma l'idea dell'inclusione, della parità, del riconoscimento dei diritti di ciascuno a prescindere dal sesso, dal colore, dall'età. Il tesseramento Alias nasce per accogliere e riconoscere le persone transgender. Grazie a questa possibilità, coloro che avranno avviato un percorso di riassegnazione del sesso potranno comunque iscriversi con la propria identità, anche prima che sia concluso l'iter giudiziale di rettificazione degli atti anagrafici. Il nome sarà utilizzabile nello svolgimento delle attività della Uisp e garantirà comunque tutte le coperture assicurative previste per gli associati.
"Il tesseramento Alias è una possibilità che la Uisp propone alle persone che si riconoscono in un sesso diverso da quello anagrafico, riconoscendo loro l'identità che gli appartiene. E’ un percorso che abbiamo sviluppato in alcuni anni, partendo dal confronto con le associazioni Lgbti e, in particolare, con il gruppo Trans di Bologna e la Rete Lendford avvocatura per i diritti Lgbti", dice Manuela Claysset, responsabile politiche di genere e diritti Uisp. Proprio la Uisp, unica associazione sportiva che in Italia porta avanti questo tipo di tesseramento, è diventata un esempio anche per altre realtà associative attive sul territorio. "Lo sport deve permettere di svolgere attività in modo pari ed uguale riconoscendo l’identità di queste persone. Le Olimpiadi hanno dato dimostrazione di una grande apertura a queste tematiche, anche grazie alle dichiarazioni e iniziative di atlet* gay, lesbiche, trans. Come Uisp siamo impegnati per promuovere uno sport inclusivo per i diritti di tutt*", prosegue Claysset.
L'impegno di Uisp continua anche sul territorio: una tappa importante è rappresentata dal Torino Pride. La storica marcia per i diritti di tutt* sfilerà per le strade del capoluogo piemontese il 25 settembre, con partenza da corso Principe Eugenio alle 16. "Sono molto contenta. Abbiamo aderito a diversi appuntamenti di questo tipo, come il Lazio Pride, dove abbiamo portato la mostra "Contro le regole" che racconta di atleti Lgbti che hanno fatto la storia dello sport e che in taluni casi ma che hanno pagato pesantemente il prezzo di essere se stessi. Percepisco nei territori una grande attenzione sul lavoro di formazione e di sensabilizzazione e le politiche di genere e diritti devono far conoscere le attività sul territorio", spiega Manuela Claysset. Il punto di partenza per giungere all'inclusione è un uso corretto delle parole e dei termini da utilizzare per includere la diversità come concetto naturale. "Bisogna partire dalla formazione per prevenire episodi di omolesbotransfobia - prosegue - Spesso etichettiamo una persona in base ai nostri pregiudizi e ai nostri stereotipi, perché non rientra nei canoni che ci condizionano. Certamente, gli stereotipi semplificano ma bisogna andare piu a fondo. Lo sport è un ambito educativo che deve saper accogliere la fluidità. Ogni persona differente è un valore aggiunto".
Diverse le iniziative Uisp che proseguono sul tema dei diritti e contro la violenza sulle donne, come "Storie di impegno e passione", una giornata dedicata allo sport al femminile a Reggio Emilia, sabato 18 settembre, presso la Casa del volontariato di Montecavolo. O anche "Rovigo Fancy Women Bike Ride", in programma domenica 19 settembre. Un evento per donne, organizzato da donne, che ha come obiettivo rafforzare la loro visibilità negli spazi urbani, per rivendicarne il diritto a vivere la città. Torna anche la "Corsa in rosa", per il decimo anno consecutivo, dal 15 al 17 ottobre a Sassari per dire no alla violenza sulle donne. Tre giorni di riflessione, dibattiti e intrattenimento per dare un contributo alla sensibilizzazione sulla violenza di genere.
La violenza sulle donne è un dramma della nostra società e la Uisp è impegnata per promuovere azioni, iniziative, progetti per contrastare questa scia di femminicidi e violenze: "Ci sono varie iniziative su tutto il territorio nazionale, pensate anche al di là del 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Come associazione sportiva possiamo giocare un ruolo chiave, dal momento che lo sport è un campo di crescita e di consapevolezza di sè. La violenza sulle donne ha numeri drammatici e c'è una cultura, che vuole le donne in un ruolo secondario nella società, che deve essere cambiata", prosegue Manuela Claysset. Cosa fare, quindi? "C’è bisogno di un lavoro diverso, di promuovere conoscenza. Noi come Uisp mettiamo il nostro impegno per far sì che questo tipo di cultura cambi e ci impegniamo per dare strumenti per educare, anche attraverso progetti come Differenze che nelle prossime settimane partirà in 14 citta del nostro Paese", conclude Claysset. (C.F.)
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